Mostra “Alla ricerca del Bello”: Roma e il metodo Martenot

L’articolo introduttivo di questo numero, presenta una delle tante mostre allestite nel tempo e a più riprese sul territorio nazionale e non solo, riguardanti un metodo d’insegnamento adottato da oltre un secolo per risvegliare le capacità artistiche, spesso nascoste fin dall’infanzia di ogni individuo. Tutti i bambini con carta e matita sono capaci di creare capolavori, ma intorno ai sei anni d’età, con l’inizio della scuola ed il confronto con le illustrazioni dei libri, più “belle” dei loro disegni, scatta un blocco psicologico, che impedisce o limita la possibilità di sviluppare il senso del ritmo, la personale creatività, il proprio talento. Uno dei principi essenziali su cui si fonda la concezione moderna dell’educazione musicale ed artistica è l’importanza di sviluppare nei giovani studenti attitudini e competenze, relative sia all’ambito teorico del “sapere” quanto al campo pratico del “saper fare”. Il Metodo Martenot, illustrato attraverso l’esperienza culturale e pedagogica di una figura femminile, che rappresenta ancora oggi a distanza di un secolo un positivo modello metodologico, si propone di sviluppare e valorizzare la creatività innata nei bambini e di risvegliarla nei giovani e negli adulti, sia attraverso la musica che l’arte. In tempi complessi e controversi, come quelli in cui viviamo, dove l’uomo preferisce distruggere la realtà presente, piuttosto che proporre soluzioni e facilitare condizioni favorevoli per costruire un futuro e un mondo migliore per le nuove generazioni, gli esempi positivi e creativi, lasciati da apprezzati rappresentanti del passato, ideali da imitare, vanno più che mai ricordati e riportati alla luce per illuminare la visione della nostra esistenza. Buon esercizio di lettura! (La Redazione).

Photo by Agenzia di Comunicazione e Ufficio Stampa  Culturalia di Norma Waltmann

Mostra “Alla ricerca del Bello”: Roma e il metodo Martenot

Dal 9 novembre al 22 dicembre 2023 sarà visitabile, presso il Museo dell’Arte Classica nella Facoltà di Lettere della Sapienza di Roma, la mostra “Alla ricerca del Bello” che intende celebrare il trentennale dell’Atelier Martenot nella Capitale.

Il metodo Martenot è una tipologia di insegnamento delle arti, dal disegno alla pittura, al modellato, rivolto ad adulti e bambini, che ha lo scopo di fornire un mezzo attraverso il quale esprimersi, favorendo lo sviluppo della personalità e delle potenzialità di ognuno.

In Francia negli anni ’30, Ginette Martenot, pianista di professione, sviluppò questa metodologia pedagogica, spinta dall’esigenza di liberare gli allievi da tensioni mentali e fisiche ed arrivare quindi ad esprimere pienamente la propria energia e sensibilità.

Ginette Martenot ( Foto Licensed under Creative Commons)

Ginette Martinot studiò pittura ed antropologia, sentendo il bisogno di approfondire la conoscenza di altre forme artistiche.

Alla luce del legame che le diverse arti hanno avuto nel corso del loro sviluppo, Ginette si convinse che lo studio affiancato di diverse discipline potesse favorire il dispiegarsi della sensibilità e la libertà di espressione.

L’incontro con il poeta Radinbranath Tagore e la pedagoga Luise Artus furono fondamentali e la incoraggiarono a sperimentare l’insegnamento della pittura con una classe di bambini. Attraverso la collaborazione di pittori, pedagoghi e psicologi si è via via delineato il metodo, basato sul legame fra la gestualità dell’espressione artistica e lo sviluppo della persona.

Argomenti e tecniche proposte si succedono secondo un preciso programma che parte dai gesti più semplici, cui si aggiungono gradualmente conoscenze, proposte non come nozione ma come scoperta personale.

I risultati del metodo sono visibili non solo nella qualità delle opere degli allievi ma anche nei benefici che ne traggono a livello personale.

La liberazione del gesto è il principio ispiratore del Metodo Martenot, come sintetizza il maestro Loris Liberatori. Ogni segno è la conclusione di uno stato d’animo e questa metodologia vuole accompagnare l’allievo alla scoperta di emozioni che si concretizzano in gesti pittorici.

Photo by Agenzia di Comunicazione e Ufficio Stampa  Culturalia di Norma Waltmann

Nella Gipsoteca della Sapienza saranno esposte 100 opere realizzate dagli allievi dell’artista Loris Liberatori, che è direttore dell’École d’Art Martenot di Roma, primo centro che applica da oltre trent’anni il metodo elaborato da Ginette Martenot.

In Europa sono 270 le sedi che svolgono corsi di arte di questo tipo tra Francia, Svizzera, Belgio, Spagna e Italia.

di Rosaria Russo