L’urgenza dei tempi: Amazônia di Salgado, una mostra fotografica per il risveglio

S’introduce il numero di questo mese con l’immagine, la rappresentazione di un monito alla consapevolezza, al cambiamento di rotta, alla necessità di trovare soluzioni per salvare il nostro pianeta, la terra in cui viviamo e che abbiamo il dovere di preservare per le generazioni future. Un richiamo alla rinascita, un grido della Natura, che vuole essere l’ennesimo avviso di attivare azioni positive, affinché sia messa in salvo l’umanità e l’ambiente naturale, che la circonda e la sostiene. Un tributo alla vita, preziosa essenza della realtà e nello stesso tempo un’ammonizione a convertire i comportamenti distruttivi in atteggiamenti produttivi per un fecondo e immutabile rinnovamento (La Redazione).

L’urgenza dei tempi: Amazônia di Salgado, una mostra fotografica per il risveglio

MAXXI_Salgado-1024×683 Anavilhanas, isole boscose del Río Negro. Stato di Amazonas, Brasile, 2009

Nell’urgenza dei tempi più drammatici, ciascun umano rivolge il pensiero alle fonti primarie della propria vita.

Tanto per cominciare, le prime tre.

L’aria, per consentirci il respiro.

L’acqua, per consentirci l’idratazione.

Il cibo, per nutrirci.

Sono tre fonti da cui non si può prescindere, pena la vita.

Questo è il motore di tutto il ciclo naturale del pianeta.

E questo l’uomo lo ha sempre saputo, fin dal paleolitico. Fin dal perpetuo nomadismo di clan di raccoglitori/cacciatori.

L’istinto è stato potenziato da una crescente consapevolezza e autoconsapevolezza: la preziosissima dote che caratterizza l’homo sapiens.

Questo processo ci ha guidato, cavalcando le generazioni, nelle trasformazioni di natura sociale, politica che conosciamo studiando la storia e ogni disciplina che abbia a che fare con l’interazione dell’uomo con l’ambiente.

Questo processo ci ha indotto a oltrepassare sempre più spesso il sacro confine del rispetto del sistema biologico di cui siamo parte, a favore di un dominio sempre più pervasivo, che non può lasciare scampo a chi si trova nella traiettoria degli umani.

Oggi è il tempo in cui l’uomo riesce a pensare se stesso, il pianeta e l’universo con strumenti, conoscenze e capacità mai sviluppati prima.

Di qui, la terribile consapevolezza dell’urgenza dei tempi, in questi tempi dell’urgenza.

Sul cuore della Terra, immensi ambienti naturali perpetuano un antichissimo equilibrio biologico, maestoso e fragile, un ecosistema al quale siamo legati come da un cordone ombelicale.

La mostra fotografica “Amazônia”, ospitata presso il MAXXI, in via Guido Reni a Roma fino al 25 aprile 2022 esprime tutta la devozione che dovremmo tributare al lussureggiante flusso della vita sul nostro pianeta.

Vi sono esposte le potenti fotografie in bianco e nero di Sebastião Salgado, che per più di 6 anni ha viaggiato nell’Amazzonia brasiliana, per documentare un mondo vivo e palpitante, primordiale e fragile.

Nella penombra, l’atmosfera è straniante, ancestrale e avvolgente,.

Il percorso si fa anche sonoro, con un sommesso e pervasivo concerto di suoni reali, raccolti nella foresta stessa da Jean-Michel Jarre.

Frusciano alberi, cantano uccelli  e verseggiano moltitudini di animali, accompagnati dal fragore delle acque che scendono dalla cima delle montagne.

La mostra ci aiuta a cogliere la maestà e la fragilità  di questo immenso ambiente naturale, un ecosistema attraversato dal corso di lenti fiumi dalle linee curve e sinuose.

E apprendiamo che il Rio delle Amazzoni costituisce il 20% dell’acqua dolce di tutta la Terra con i suoi circa 1.100 affluenti, riversandosi infine nell’Oceano Atlantico.

E apprendiamo l’esistenza dei “fiumi volanti” o “fiumi atmosferici”.

MAXXI_Salgado-1024×683 Rio Jutaí. Stato of Amazonas, Brasile, 2017

Sono “fiumi aerei” carichi di umidità, che si estendono su gran parte del continente sudamericano e hanno garantito per milioni di anni, qui, un potente ciclo naturale che ha perpetuato se stesso.

I modelli climatici dell’intero pianeta sono fortemente influenzati da questo “Oceano verde” e l’infinità dei fenomeni che lo caratterizzano.

La deforestazione, fenomeno tutto umano concepito per allargare a dismisura terreni coltivabili e costruibili, minaccia la foresta pluviale, per ora soprattutto ai suoi margini. L’urgenza di questi tempi drammatici porterà in sè qualcosa di salutare, se saprà spingere l’uomo a ripensarsi e a ripensare gli equilibri brutalmente compromessi.

MAXXI Salgado_amazonia

Le avanzate tecnologie e le altissime conoscenze cui siamo giunti ci rivelano che ormai, non abbiamo più scuse.  È tempo di risveglio, finalmente!

di Maria Cristina Zitelli