Zheng Ningyuan: un artista cinese e il lavoro degli immigrati in Italia

Domenica 9 maggio è stato presentato al pubblico il percorso di ricerca realizzato dall’artista Zheng Ningyuan nell’ambito del progetto “Residenze-studio”, a cura di Alchemilla e realizzato con il contributo della Fondazione Zucchelli e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Il progetto è proposto in collaborazione con Gelateria Sogni di Ghiaccio di Bologna ed Espaço Mira di Porto, con il patrocinio del Quartiere Santo Stefano.

L’Associazione Alchemilla con il progetto “Residenze-studio” promuove il talento di giovani artisti, ai quali offre uno spazio nel quale poter lavorare e sperimentare, ampliando in questo modo il proprio bagaglio conoscitivo. Il progetto intende favorire la mobilità europea in ambito artistico, lo scambio generazionale, la produzione delle opere degli artisti ospitati. La relazione con Palazzo Vizzani, sede dell’associazione Alchemilla, costituisce uno stimolo ulteriore per gli artisti che sono invitati a far dialogare la propria produzione con i saloni settecenteschi del palazzo. Durante il periodo di residenza vengono creati dei momenti di confronto tra gli artisti ospitati, i critici e i formatori, in grado di offrire uno sguardo esterno sulla produzione dei lavori.

La residenza di Zheng Ningyuan (Cina, 1989), selezionato dalla Fondazione Zucchelli in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna e il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, si è svolta da gennaio ad aprile 2021.

Zheng Ningyuan nato nella Repubblica Popolare Cinese nel1989, nel 2017 ha fondato il collettivo WUXU a Bologna con il quale ha lanciato Project Prato (Program cross-field research program). Tale progetto è poi proseguito nel 2019 e 2020 con il workshop di urban walking intitolato Viaggio di Cristina, presentato al Seta Festival di Prato. Nel 2019 WUXU ha co-prodotto insieme a Cantieri Meticci il laboratorio teatrale Cantare Battendo sulla Scodella, mentre ha firmato a proprio nome il progetto Baolijin serie, che è stato presentato all’Home Festival, DAMSLab, Bologna (2018). Ha curato insieme al giovane storico Liu Jing Cinema and Movement’68, Art Museum of Nanjing University of Arts, Nanjing, Cina (2018), oltre a The Falconry, che ha partecipato al Second Biennal of Yinchuan, a cura di Marco Scotini (Yinchuan, Cina). Tra le collettive: AMNUA International Project III, Art Museum of Nanjing University of Arts, Nanjing, Cina (2018); TAKE ME I’M YOURS, Parcheggio soprelevato Giuriolo, Bologna, Italia (2018) e OPEN tour, Accademia delle Belle Arti di Bologna (2018).

L’esplorazione artistica di Zheng Ningyuan  è basata su due filoni principali: i movimenti sociali legati all’immigrazione in Italia e l’interazione tra Europa e Cina nel contesto della globalizzazione. Durante il suo periodo di residenza Zheng Ningyuan si è concentrato sull’approfondimento di alcuni fatti di cronaca che hanno come tema principale le condizioni di lavoro degli immigrati, come nel caso del rogo scoppiato a Prato nel 2013 all’interno dell’azienda “Teresa moda”, che costò la vita a sette operai cinesi.

L’obiettivo di Zheng Ningyuan è analizzare in senso ampio i “comportamenti” del capitalismo globale, concentrando il proprio interesse sulle modalità con cui il conflitto sociale si manifesta nelle aree periferiche del pianeta. L’artista inoltre ha iniziato a lavorare a un lungometraggio incentrato sull’analisi del recente sciopero portato avanti da alcuni operai pakistani della “Text print” di Prato nei confronti dei proprietari dell’azienda. I lavoratori pakistani hanno aderito allo sciopero rivendicano condizioni salariali migliori in relazione a una condizione lavorativa disagevole, con la richiesta di uniformare il proprio contratto di lavoro alle normative vigenti, quindi di lavorare otto ore al giorno per cinque giorni settimanali. Le rimostranze da parte degli operai, che hanno messo in pratica alcune azioni di protesta in luoghi simbolici della città di Prato, come il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, hanno portato al licenziamento da parte dei proprietari dell’azienda.

Zheng Ningyuan, oltre a documentare la protesta che ha avuto una vera e propria escalation nei mesi invernali del 2021, ha messo a disposizione degli operai i propri strumenti conoscitivi in materia di diritto del lavoro per fornire informazioni agli operai in sciopero. Il suo lungometraggio prende spunto dall’episodio dello sciopero per raccontare i differenti punti di vista espressi dai vari attori di questa contesa. L’opera video realizzata da Zheng Ningyuan rappresenta uno dei pochi documentari realizzati in Italia capaci di raccontare la comunità cinese in una delle zone più critiche d’Italia, che costituisce però anche un territorio stimolante dal punto di vista di indagine artistica, sociale e politica.

di Carlo Marino