Il Trattato del Quirinale tra Italia e Francia per una cooperazione bilaterale rafforzata

Il 26 Novembre 2021 è stato firmato a Roma il Trattato del Quirinale tra Italia e Francia per una cooperazione bilaterale rafforzata. L’origine del Trattato di cooperazione bilaterale rafforzata è stato il vertice franco-italiano di Lione del 2017 e i lavori sono stati avviati nel gennaio 2018 dal presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, e dal presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni. Successivamente il testo del Trattato fu elaborato da un comitato franco-italiano di saggi.

Durante la visita di Stato del presidente Sergio Mattarella in Francia nel luglio 2021, i due presidenti confermarono che tale Trattato sarebbe stato firmato entro la fine del 2021.

Secondo quanto è stato riferito al pubblico la volontà di realizzare tale Trattato si basa in primo luogo sulla constatazione della stretta vicinanza tra i due Paesi, fondata in particolare sui seguenti motivi:

– ampiezza e profondità dell’amicizia che li unisce, ancorata alla storia e rafforzata da ricchissimi scambi e collaborazioni in molteplici ambiti: politico, sociale, culturale, economico, industriale e commerciale, trasporti, difesa, ambiente, ricerca, digitale, energia e cooperazione transfrontaliera. La Francia è, ad esempio, la seconda destinazione per gli studenti italiani che si trasferiscono all’estero e il secondo Paese di origine per gli studenti che si trasferiscono in Italia;

– un costante impegno comune per l’unità europea e una comune volontà di rilancio e approfondimento del progetto europeo;

– un attaccamento condiviso al multilateralismo e a un ordine e scambi internazionali basati su regole, nonché alla difesa dei principi fondamentali su scala globale: pace, sicurezza, libertà, uguaglianza, rispetto dei diritti umani, democrazia e Stato di diritto;

– un impegno comune a favore dello sviluppo sostenibile, della difesa del clima e della biodiversità, nonché della tutela del Mediterraneo e dell’Arco Alpino;

– l’obiettivo di rafforzare la cooperazione bilaterale sui temi e le politiche settoriali europee.

Il Trattato si struttura intorno a tre obiettivi: lavorare insieme a livello europeo per un’Europa sempre più unita, democratica e sovrana, ponendo la  cooperazione tra i due paesi in questa prospettiva; favorire l’avvicinamento e l’integrazione delle  società civili, in particolare favorendo la mobilità dei giovani; strutturare il rapporto bilaterale dandogli orientamenti strategici e formalizzando un certo numero di quadri di consultazione.

Foto per gentile concessione di Palazzo Chigi

Il Trattato stesso, composto da un preambolo e dodici articoli, fissa un’agenda comune in materia europea e per la cooperazione bilaterale in vari campi: affari esteri, sicurezza e difesa, affari europei, cooperazione economica, industriale e digitale, sviluppo sostenibile e inclusivo, territorio, istruzione, ricerca e innovazione, cultura giovanile e società civile, cooperazione transfrontaliera. Per ciascuna di queste aree, esso stabilisce impegni per la promozione di obiettivi comuni, ad esempio in termini di sviluppo sostenibile, l’istituzione di iniziative congiunte come nel campo dell’istruzione o della gioventù, la formalizzazione di processi di consultazione, ad esempio in cooperazione frontaliera, al fine di forgiare un “riflesso franco-italiano” nella maggior parte dei settori della nostra cooperazione.

Parallelamente è stata predisposta una roadmap, che delinea, in ciascuna di queste aree, le azioni da svolgere in modo più preciso, operativo e adattabile nel tempo. Si tratta di creare un programma di lavoro comune per i prossimi anni.

Secondo gli analisti geopolitici, invece, tale Trattato ha anche un’altra duplice valenza. In primo luogo, quello di contrastare la Germania nel caso in cui questa volesse ritornare ad una politica di austerità dopo la pandemia, dato che sia l’Italia che la Francia non hanno i conti pubblici in perfetto ordine. Inoltre, tale atto di carattere internazionale sarebbe stato sottoscritto anche in funzione antiturca. La Turchia rappresenta sempre più una potenza assertiva in Libia e nei Balcani e la cooperazione militare rafforzata tra Italia e Francia potrebbe voler arginare Ankara sulle coste del Mediterraneo. Va ricordato a tale proposito il lungo articolo 2 del testo del Trattato dedicato a “Sicurezza e difesa” che al comma 6 recita : ” Le  Parti s’impegnano  a rafforzare il  già proficuo  scambio  di  personale  militare, nonché le  significative attività congiunte in atto nell’ambito della formazione e dell’addestramento nel settore della sicurezza e della difesa”. E al comma 7: “Le Parti s’impegnano a facilitare il transito e lo stazionamento delle forze armate dell’altra Parte sul proprio territorio”.

di Carlo Marino

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