Il riscatto della laurea utile per anticipare l’età pensionabile o aumentare l’importo della pensione

Nel giugno scorso il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico al Festival del Lavoro a Bologna ha rilanciato l’idea di introdurre un riscatto gratuito del periodo di studio per la laurea su base contributiva, in quanto riscattare la laurea equivarrebbe ad incentivare i giovani a studiare. L’obiettivo sarebbe aumentare la percentuale dei laureati nel nostro Paese che nel 2021 erano, tra i 25 e i 64 anni appena il 20% della popolazione a fronte del 33,4% medio in UE.

Ma vediamo attualmente com’è il riscatto della laurea, ovvero lo strumento che permette di convertire gli anni universitari in anni contributivi, integrando la posizione contributiva ai fini del diritto e del calcolo di tutte le prestazioni pensionistiche. Ovviamente è necessario aver conseguito il titolo di studio.

Il riscatto della laurea serve per anticipare l’anno della pensione o per aumentare l’importo dell’assegno pensionistico, quindi chi vuole farlo deve versare una determinata somma allo Stato per tramutare, come sopra detto, gli anni di università in anni contributivi.

Il riscatto della laurea può risultare conveniente rispetto all’età, agli anni di lavoro e all’ammontare della contribuzione già versata al sistema previdenziale.

Si può chiedere sia se si è disoccupati, sia se non si è iscritti a forme obbligatorie di previdenza.

La normativa vigente prevede due tipi di riscatti della laurea: quello ordinario e quello agevolato, quest’ultimo esclusivamente per i periodi che si collochino nel sistema contributivo della pensione futura.

Il contributo da pagare cambia in relazione alla normativa, che regolamenta la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo.

La spesa da sostenere viene calcolata dall’INPS, o dalla Cassa di appartenenza.

Man mano che l’età sale la spesa diventa sempre più onerosa, pertanto, se si può conviene che gli anni universitari siano riscattati al più presto.  Le somme versate per il riscatto della laurea sono deducibili dalle imposte dovute, oppure anche detraibili al 19 % se sostenute dai genitori per i figli.

Per quanto concerne le modalità di riscatto il sito dell’INPS è molto chiaro.

  1. Il riscatto nel sistema contributivo

Per riscattare periodi che si collocano nel sistema contributivo (cioè dal 1° gennaio 1996) l’onere è determinato applicando l’aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda, alla retribuzione (assoggettata a contribuzione) nei 12 mesi meno remoti, andando a ritroso dal mese di presentazione della domanda di riscatto.

Esempio Calcolo contributivo ordinario

Ipotizziamo che si voglia riscattare quattro anni di laurea dal 2002 al 2006 nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’Assicurazione generale obbligatoria e che abbia presentato domanda di riscatto il 31 gennaio 2021; considerando una retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi meno remoti pari a 32.170,00 euro, l’importo da pagare per riscattare quattro anni è pari a 42.464,40 euro (32.170,00×33% =10.616,10 x 4 anni = 42.464,40).

Il riscatto di laurea agevolato

Con il riscatto di laurea agevolato il costo invece è determinato sul minimale degli artigiani e commercianti nell’anno di presentazione della domanda e in base all’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, nel medesimo periodo, nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD).

Quindi, se si presenta una domanda nell’anno 2021 il costo per riscattare un anno di corso è pari a 5.264,49 euro. Il costo è lo stesso se presenti domanda in qualità di inoccupato. A seconda dei casi, con il riscatto agevolato il risparmio può essere fino al 70%.

2. Il riscatto nel sistema retributivo

E’ possibile riscattare i periodi corrispondenti alla durata dei corsi legali di studio, con i quali sono stati ottenuti i seguenti diplomi universitari o titoli a livello universitario quali:

Diplomi universitari (corsi di durata non inferiore a due anni e non superiore a tre);

Diplomi di laurea (corsi di durata non inferiore a quattro anni e non superiore a sei);

Diplomi di specializzazione, che si conseguono successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni;

Dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge;

Laurea triennale, laurea specialistica e laurea magistrale;

Diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM).

Le lauree straniere devono essere riconosciute in Italia.

Sono esclusi gli anni fuori corso e i Master. È possibile anche riscattare solo una parte e non l’intero corso di studi.

Il riscatto agevolato (anche per corsi precedenti al 1996), previsto dalla manovra 2019, può essere utilizzato soltanto se si opta per la liquidazione della pensione con il calcolo interamente contributivo.

La domanda può essere presentata esclusivamente per via telematica, attraverso uno dei seguenti canali:

  • sito istituzionale www.inps.it con il seguente percorso: “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Portale riscatti -ricongiunzioni” (con accesso tramite SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale oppure Carta Nazionale dei Servizi oppure carta d’identità elettronica 3.0);
  • Patronati e intermediari dell’Istituto
  • Contact Center multicanale, chiamando da telefono fisso il numero verde gratuito 803 164 o da telefono cellulare il numero 06 164164, a pagamento in base al piano tariffario del gestore telefonico.

L’INPS all’inizio del 2021 ha rilasciato un simulatore on line che consente di avere informazioni personalizzate, che permette agli interessati di conoscere gli effetti del riscatto del corso universitario di studi sulla futura pensione.

È un servizio a libero accesso, consultabile da qualunque dispositivo mobile o fisso.

Non sono, infatti, richieste credenziali per il suo utilizzo ed è raggiungibile seguendo il percorso: “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Riscatto Laurea – Simulatore”.

Inserendo pochi dati anonimi, il servizio fornisce informazioni sulle varie tipologie di riscatto di laurea disponibili (agevolato, inoccupato, ordinario) per i vari segmenti di utenza e sui possibili vantaggi fiscali, derivanti dal pagamento dell’onere.

Presenta, inoltre, una simulazione orientativa del costo del riscatto, della sua rateizzazione, della decorrenza della pensione (con e senza riscatto) e del beneficio pensionistico stimato conseguente al pagamento dell’onere.

La simulazione è, al momento, disponibile per gli utenti nella condizione di inoccupati e per coloro che rientrano interamente nel sistema di calcolo contributivo della futura pensione. In seguito, sarà rilasciata una ulteriore versione.

Gli utenti interessati potranno proseguire nell’approfondimento del servizio autenticandosi con le proprie credenziali. In questo modo, l’interazione con il servizio sarà guidata dai dati dell’utente presenti negli archivi dell’INPS (contribuzione versata, periodi lavorati, etc.) ed eventuali simulazioni saranno calcolate sulla base di questi dati.

Nella sezione ad accesso riservato è possibile anche inoltrare la domanda di riscatto all’Istituto.

Tutti i dettagli sono illustrati nel messaggio del 13 settembre 2021, n. 3080.

Per gli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti e alle Gestioni speciali artigiani, commercianti, coltivatori diretti e coloni mezzadri la funzione è estesa anche ai periodi collocati nei sistemi retributivo e misto.

Il versamento dell’importo può anche essere fatto in forma rateale.

di Francesca Caracò