Donne Afghane

Nella vita accadono avvenimenti che possono sovvertire tutta l’esistenza umana, mutamenti reversibili o irreversibili, che arrivano repentini come un temporale d’estate o si dipanano diluiti nel tempo, ma ai quali non ci si può sottrarre, cambiamenti che travolgono, ma che bisogna per causa di forza maggiore essere pronti ad affrontare. Il cambiamento, dovuto alle vicende che stanno accadendo ultimamente, in particolare al popolo afghano, richiama l’attenzione, perché riguarda il mondo, le specie, le coscienze, mettendoci in ascolto della sofferenza per imparare il vero significato del cambiamento attraverso le storie personali delle donne afghane, invase di conquiste e di ferite per far riscoprire e ritrovare, attraverso immagini e racconti l’importanza delle belle ed irrinunciabili pagine della civiltà, per ripristinare e spingere l’uomo a guardare avanti e mai come in questo periodo storico sollecitare ed esortare ad apprendere nuove strade per farlo. Di seguito pubblichiamo una nota di riflessione, in particolare riguardo all’oppressione rivolta alle donne, in cui si riassume il concetto di riscatto, che deve avvenire nel tempo, fino al superamento del periodo attuale che si attende nell’avvenire, per conquistare una nuova condizione e positiva passione esistenziale, un domani migliore (La Redazione).

Donne Afghane

Secondo i dati ufficiali, l’Afghanistan è uno dei paesi più poveri del mondo

Dei suoi 23 milioni di abitanti solo il 5 % delle donne sa leggere e scrivere. Ma non è sempre stato così: nel 1940 l’Afghanistan era una terra culturalmente vivace e piena di opportunità.

Edifici moderni,tecnologia e istruzione arricchivano un paesaggio arido, nel qualele donne indossavano gonne, guidavano, ascoltavano musica liberamente e frequentavano l’università.

Le fotografie di quel periodo testimoniano di un’età dell’oro fatta di tolleranza, così lontana dall’oscurantismo, dall’ignoranza e dalla miseria che regna oggi in Afghanistan.

Mezzo secolo fa, le donne afghane perseguivano una carriera nel campo della medicina, uomini e donne si mescolavano nei teatri e nei campus universitari di Kabul; fabbriche suburbane producevano tessuti e altri prodotti di serie. C’era una tradizione di legge e di ordine e un governo in grado di portare avanti grandi progetti infrastrutturali nazionali, come la costruzione di impianti idroelettrici e strade. La gente comune aveva un senso di speranza, la convinzione che l’educazione avrebbe potuto offrire opportunità a tutti e che si prospettava un brillante futuro.

Tutto ciò è stato distrutto da tre decenni di guerra.

Ora, io non so quali siano state le trattative pubbliche o private dietro la situazione Afghana e certamente gli esperti politologi, che affrontano da tempo questi temi, ne sanno di più.

Sicuramente le immagini, che documentano quanto sta accadendo in questi giorni in quella nazione, rappresentano un duro colpo per la dignità e il prestigio internazionale degli USA e dell’Europa.

di Sossio Moccia