Controversa visita a Roma del Segretario di Stato USA

Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo è stato a Roma, il 30 settembre scorso, dove ha incontrato sia i vertici della diplomazia vaticana il Segretario di Stato Pietro Parolin e Mons. Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati, che il capo del governo italiano Giuseppe Conte ed il Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio.

Foto Pompeo e Di Maio copyright 2020 by Carlo Marino

Gli incontri con i vertici vaticani si sono tenuti all’Ambasciata USA presso la Santa Sede, dove è stato organizzato un Convegno sulla libertà religiosa dal titolo: “Advancing and defending international Religious Freedom through Diplomacy”. E ciò è dipeso proprio dal fatto che il Papa non ha voluto ricevere il Segretario di Stato in Vaticano, “per non influenzare la campagna elettorale USA”.

Non dovrebbe essere difficile immaginare, però, cosa abbiano pensato alla Segreteria di Stato del Vaticano, dopo aver letto l’articolo pubblicato nella rivista conservatrice statunitense “First Things”, https://www.firstthings.com/web-exclusives/2020/09/chinas-catholics-and-the- chiese-morale-testimonianza, in cui Pompeo ha proposto alla Santa Sede di rescindere l’accordo con Pechino sulla nomina dei vescovi.

Sì, proprio alla Santa Sede, cioè al Papa, è giunta la proposta, dato che lo Stato Città del Vaticano, non ha rapporti diplomatici con la Repubblica Popolare Cinese, ma li intrattiene con Taiwan. La diplomazia continua, comunque, a funzionare anche quando il dialogo sembra estenuante.

E il futuro politico di Mike Pompeo, come capo della diplomazia americana, sarà deciso nelle prossime elezioni americane. Bisognerà aspettare per vedere se la sua strategia gli sopravviverà.

foto Pompeo copyright 2020 by Carlo Marino

Il Segretario di Stato Usa ha poi incontrato a Roma il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il Ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio.

All’ordine del giorno ci sono stati diversi temi: la questione del 5G (gli Stati Uniti sono contrari a Huawei ed alla tecnologia cinese per questioni di sicurezza strategica tra gli alleati). E Pompeo ha messo il dito nella piaga, attaccando senza mezzi termini il Partito Comunista Cinese e sostenendo che la Repubblica Popolare Cinese non investirà in Italia per beneficenza. Altri temi all’ordine del giorno sono stati: l’immigrazione, la Libia, il Mediterraneo orientale, con la crisi tra Grecia e Turchia e la guerra tra Armenia e Azerbaigian.

L’alleato americano ha fatto sapere quali sono i confini, che non possono essere oltrepassati e cosa può e non può fare l’Italia.

Il governo italiano a questo punto sembra voler andare d’accordo con gli Usa soprattutto se “Zio Sam” si propone di fare passi importanti per liberare l’Italia dall’influenza economica e politica della Repubblica Popolare Cinese. Naturalmente offrendo sostegno economico e scientifico ed anche portando l’Italia sulla Luna: il solo programma Artemis, sottoscritto dall’Italia, che prevede di utilizzare la Luna come base operativa per l’esplorazione dello spazio, vale oltre un miliardo di dollari. L’America ha capito anche che il governo italiano in carica rimarrà stabilmente al potere fino a fine legislatura, anche perché i partiti di centrodestra sembrano non avere volontà e potere per governare. A questo punto è chiaro che l’interesse nazionale dell’Italia è rimanere in stretto contatto con gli Stati Uniti.

di Carlo Marino