2023 Anno Europeo delle Competenze

Sulla base di quanto annunciato dalla Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, nel suo discorso sullo stato dell’Unione 2023, e della proposta adottata dalla Commissione UE, il 2023 è stato proclamato “Anno europeo delle competenze”.

Nello scorso settembre la Presidente Von der Leyen ha rimarcato la necessità che l’UE per i suoi cittadini promuova l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, favorisca la crescita economica e l’occupazione attraverso il potenziamento della formazione, accompagni la società e le imprese verso le transizioni ecologica e digitale.

Il 6 febbraio la Commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo ha emanato il voto definitivo sulla proposta.

Con l’Anno europeo delle competenze l’Unione Europea si pone i seguenti obiettivi:

  • promuovere investimenti sulla formazione più efficaci, più consistenti ed inclusivi;
  • garantire competenze adeguate alle esigenze del mercato del lavoro, attraverso una stretta collaborazione con le parti sociali e le imprese;
  • conciliare le aspirazioni e le competenze delle persone con le opportunità offerte dal mercato del lavoro, in particolare per le transizioni verde e digitale e la ripresa economica;
  • coinvolgere più donne e giovani che non lavorano e non frequentano un percorso scolastico o formativo;
  • agevolare la mobilità e il riconoscimento delle qualifiche, per attrarre da Paesi terzi persone con le competenze necessarie all’Unione europea.

Per conseguire tali obiettivi sono già state messe in campo iniziative, come l’agenda per le competenze per l’Europa, la nuova agenda europea per l’innovazione e la strategia europea per l’innovazione e la strategia europea per le università. Anche le fonti di finanziamento previste sono numerose ed ingenti, quali, tra le varie, il Fondo sociale europeo Plus, il programma Digital Europe ed il programma Horizon Europe.

L’Anno europeo delle competenze accende un faro su una realtà complicata. I più recenti dati di Eurostat indicano che solo il 37% degli adulti segue corsi di formazione. Quattro cittadini su dieci non dispongono delle competenze digitali di base. Il 77% delle aziende UE dichiara di avere difficoltà a trovare lavoratori con le competenze necessarie.  È donna solo uno specialista Ict (nel campo delle tecnologie informatiche e di comunicazione) su cinque e solo un laureato su tre nelle materie Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica).

Alla luce di questi dati, gli obiettivi sociali della UE per il 2030 sono molto ambiziosi: almeno il 60% degli adulti dovrà partecipare ogni anno ad attività di formazione, per raggiungere un tasso di occupazione di almeno il 78%. Sempre entro il 2030, almeno l’80% degli adulti dovrà possedere le competenze digitali di base e dovranno essere occupati non meno di 20 milioni di specialisti nell’Ict.

L’Anno europeo delle competenze porterà nuovo slancio all’apprendimento permanente, dando alle aziende e ai singoli la capacità di contribuire alla transizione verde e digitale, attraverso il sostegno all’innovazione e alla competitività. Una forza lavoro dotata delle competenze richieste contribuisce alla crescita sostenibile, accresce l’innovazione e migliora la competitività delle imprese. Con tale iniziativa si aiuteranno le aziende, in particolare le piccole e medie imprese, a far fronte al fabbisogno di competenze dell’UE. Promuoverà la tendenza alla riqualificazione e all’aggiornamento, per favorire la partecipazione, il talento e il conseguimento di posti di lavoro di qualità.

 di Rosaria Russo