Videosorveglianza nel condominio

Rigorosi limiti sono previsti per l’installazione degli impianti di videosorveglianza, che in passato erano ritenuti “lesione  e compressione dell’altrui diritto alla riservatezza”:

Occorre osservare taluni parametri per poterne legittimare l’introduzione all’interno di un condominio:

  • delibera a maggioranza degli intervenuti;
  • presenza di almeno la metà del valore dell’edificio;
  • apposizione di specifici  cartelli di segnalazione;
  • conservazione delle registrazioni per un tempo ridotto e limitato (24/48 ore), salvo ulteriore tempo di conservazione con relativa richiesta al Garante per la Privacy;
  • protezione dei dati nel rispetto di idonee misure di sicurezza;
  •  esclusiva ripresa delle sole aree comuni;
  • ripresa delle sole aree comuni;
  •  esclusione di video-ripresa su luoghi circostanti.

Nel caso in cui l’assemblea decida di introdurre un sistema di video sorveglianza nel condominio sussistono precisi limiti e parametri giuridici, a cui attenersi per poter salvaguardare gli interessi collettivi.

Ma le maggiori problematiche in termini di violazione della privacy sussistono, nei casi in cui  le telecamere che riprendano  spazi comuni, siano installate privatamente da soggetti singoli proprietari delle unità immobiliari.

Ciò, ove effettuato in dispregio delle norme vigenti, potrebbe comportare conseguenze di natura civile e penale a carico degli stessi.

di Angela Gerarda Fasulo