TVATT – Teorie Violente Aprioristiche Temporali e Territoriali al Teatro Palladium in Roma

In un momento storico in cui siamo chiamati al distanziamento, ritorna a teatro un lavoro che affronta l’espressione forse più estrema del contatto fisico: TVATT acronimo di Teorie Violente Aprioristiche Temporali e Territoriali e, in Campania, anche un modo per dire “ti picchio”:  è lo spettacolo scritto e diretto da Luigi Morra andato  in scena giovedì 4 novembre al Teatro Palladium nell’ambito di Audience Revolution, progetto della Fondazione Roma Tre Teatro Palladium con la direzione artistica di Alessandra De Luca.

Liberamente ispirato a East e West del drammaturgo inglese Steven Berkoff, con Luigi Morra, Pasquale Passaretti, Eduardo Ricciardelli e i musicisti della band Camera che hanno eseguito dal vivo le musiche originali. Si tratta di uno spettacolo che trasforma in performance teatrale la violenza degli schiaffi, delle risse e della sopraffazione fisica. Quella violenza primordiale e “spettacolare” che Berkoff rintracciava nell’East End londinese, qui attinge a un contesto geografico e culturale più legato alla provincia che alla periferia, trovando narrazione in un clima che alterna ironia grottesca e riflessione e coinvolgendo il pubblico come parte attiva del gioco teatrale.

Dialetto calcato, espressioni rituali, posture improbabili, episodi di vita, territorialità e appartenenza che trasudano necessità di conflitto. Tutto diventa linguaggio possibile, per raccontare impulsi esistenziali legati a principi non sempre comprensibili ma al tempo stesso curiosi e carichi di energia.

Eduardo Ricciardelli foto di Mena Rota (per gentile concessione)

Prodotto da Etérnit e Teatraltro in collaborazione di Lunarte, con il supporto di TeatroForte e MArteLabel, TVATT è frutto di un percorso cominciato nel 2014, che oggi si muove anche oltre lo spettacolo: nel 2017 i Camera hanno pubblicato il disco TVATT musiche dal progetto teatrale, e nel 2020 è uscito il docufilm TVATT immagini dal progetto teatrale diretto da Domenico Catano, che cura anche luci e video della piece.  

di Eleonora Marino