Sognare non costa niente.

Sognare non costa niente. Ebbene, mi capita di sognare che in Italia non esista più disoccupazione e precariato, che tutti i suoi abitanti godano di un benessere generale che assicura alla loro esistenza i mezzi idonei per vivere dignitosamente senza sacrifici, in un sereno clima di pace senza lotte sindacali, scioperi ed agitazioni di piazza che spesso scadono nella rissa. Tutto questo all’insegna della concordia più assoluta dell’intero schieramento politico del paese, sia che rappresenti la maggioranza o l’opposizione. Sarebbe bello se ciò si avverasse, ma al risveglio purtroppo la realtà è ben diversa, per cui bisogna fare i conti con le annose difficoltà del nostro vivere quotidiano che non è felice e che è causa di continuo malessere.

Siamo, quindi, costretti ad affrontare le avversità di ogni giorno, dovute in parte alla crisi che ha colpito il nostro pianeta ma anche e soprattutto alle deficienze remote ed attuali, che si riscontrano in Italia dove permane una situazione economica che si trova al limite della sopportazione e che qualche storico fa risalire all’epoca del raggiungimento dell’unità nazionale, di cui quest’anno iniziano i festeggiamenti per il suo centocinquantesimo anniversario, unità esclusivamente realizzata sul piano politico e non su quello economico permanendo finora le incolmabili differenzazioni tra nord e sud che tanto hanno inciso nella divisione del paese con tutte le negatività che ne conseguono. Pertanto, oggi non é tempo di sognare, ma di porre maggiore attenzione sui problemi che ci affliggono per i quali si dovranno trovare subito idonee soluzioni per non rischiare l’ingovernabilità in cui è caduta recentemente la Grecia. Indubbiamente non tutto è imputabile alle scelte politiche di questo esecutivo a causa delle crisi che si è abbattuta su scala mondiale, i cui effetti hanno maggiormente aggravato le preesistenti condizioni deficitarie all’interno di ogni paese, ma anche alle errate manovre, ai notevoli scompensi sui redditi di lavoro, agli sprechi, agli scandali per la dilagante corruzione pubblica e privata, all’evasione fiscale a fronte di una iniqua ripartizione degli oneri sociali che penalizza i meno abbienti ecc. E’ proprio di questi giorni il piano di stabilità già varato da alcuni paesi della comunità europea, mentre altri compresa l’Italia lo hanno preannunciato con proposte che sono ancora in fase di esame ed approvazione in sede parlamentare, ma che sono state fortemente contestate dai partiti di opposizione e da una parte del fronte sindacale. I motivi alla base della protesta della nostra organizzazione sono enunciati sul sito della FIALP (www.fialp.it), unitamente alle manifestazioni indette per sensibilizzare i componenti della Camera e del Senato ad adottare misure che non siano eccessivamente restrittive nei confronti delle categorie di lavoratori a basso reddito, che stando alla manovra presentata dal Governo risultano i più colpiti.