Abbiamo appena finito di guardare un bellissimo campionato europeo soprattutto per la nostra nazionale azzurra.
Ma alcuni calciatori si sono distinti anche al di fuori del campo da calcio, soprattutto due: il centrocampista Pogba della nazionale francese e l’attaccante Ronaldo del Portogallo.
Ma cosa hanno fatto? Tanta scena e poco arrosto si potrebbe dire. Cominciando a ritroso da Paul Pogba che, durante la conferenza post partita di Francia-Inghilterra, ha spostato la birra Heineken 00 perché musulmano; ebbene si può solo dire che ha preso una grande cantonata considerato che la Heineken 00 è una bibita analcolica e l’etichetta rivolta verso di lui a caratteri cubitali riportava un bel 00% alcool. A pensarci, il gesto fa un po’ ridere anche perché non ha altrettanto rifiutato i premi conferiti in sede di campionato europeo che riportano tutti una bella stella rossa simbolo dell’azienda produttrice di birra.
Cristiano Ronaldo invece, prima di Pogba, aveva rimosso le bottigliette della Coca-Cola chiedendo a gran voce dell’acqua e che dire se non che forse appare un po’ ipocrita considerato che è stato per anni un promoter della Coca-Cola a suon di “palanche”.
E soprattutto se volesse ergersi a baluardo del mangiar e bere bene avrebbe dovuto evitare di sponsorizzare le Kentucky Fried Chicken (alette di pollo fritte) tra il 2013 ed il 2016 ma del resto 2 milioni e 250 mila dollari valgono ben più della nostra salute.
Oppure peggio, seppur legale, dovrebbe evitare di promuovere siti di gioco d’azzardo che tanti danni provocano ed hanno provocato a famiglie intere come il sito PokerStars.com.
Ma Ronaldo quante sponsorizzazioni riceve? Ebbene grazie ad un’indagine di SportCal sappiamo i nomi e i relativi importi di molte delle sue sponsorizzazioni, eccole qui di seguito (anche se alcune non hanno reso noti gli importi):
– Abbot Laboratories (Farmaceutica – 0,5 milioni di dollari l’anno);
– Altice (Telecomunicazioni);
– American Tourister (Accessori da viaggio – 0,4 milioni di dollari l’anno);
– Banco Espirito Santo (Banca);
– Clear Shampo (Cura del Corpo – 0,5 milioni di dollari l’anno);
– Egyptian Steel (Industria);
– Emirates Airlines (Trasporto Aereo);
– Exness (Consulenze finanziarie – 0.5 milioni di dollari l’anno);
– HerbaLife (Integratori – 0.5 milioni di dollari l’anno);
– JBS (Abbigliamento – 0.5 miloni di dollari l’anno);
– MTG (Farmaceutica);
– Nike (Abbigliamento Sportivo – circa 30 milioni di dollari l’anno);
– PanzerGlass (Accessori Telefonia – 0.5 milioni di dollari l’anno);
– PokerStars.com (Scommesse Online – 0.5 milioni di dollari l’anno);
– Samsung (Elettronica);
– Soccerade (Bevande Energetiche);
– Smaash Entertainment (Scommesse Online – 0.5 milioni di dollari l’anno);
– Sportlobster (Sito web);
– TAG Heuer (Oroglogi – 1 milione di dollari l’anno);
– Toyota (Automobili);
– XTrade (Servizi finanziari).
Come abbiamo appena visto Ronaldo, anche conosciuto con l’acronimo di CR7, ha accumulato nel tempo un ventaglio di sponsorizzazioni ragguardevole sia per numero che per importo ed è riuscito a trasformarsi in un testimonial non solo per marchi sportivi ma anche per aziende che operano al di fuori del mondo sportivo.
Regina degli sponsor ovviamente resta la Nike, che paga Cristiano Ronaldo una cifra attorno ai 30 milioni di dollari e che assieme alle altre aziende fanno di questo atleta lo sportivo più pagato al mondo.
Ronaldo, nonostante a livello sportivo negli ultimi tempi non sia riuscito ad esprimersi al meglio e non sia riuscito ad imporsi come miglior calciatore, è sicuramente riuscito a diventare il migliore nel campo del marketing e del personal branding.
Però una cosa la voglio aggiungere: il mito del “Ronaldo ha fatto crollare le azioni della Coca-Cola” è falso, le azioni salgono e scendono, e sono soggette a variazioni ed oscillazioni.
Ebbene i movimenti dell’azione Coca Cola in realtà non hanno avuto alcun crollo e se proprio vogliamo imputare qualche variazione al fatto, è più probabile che questa dipenda dal passa parola delle persone, che rilanciano sui social una notizia negativa piuttosto che al gesto di Ronaldo.
di Massimiliano Merzi