Quel giorno fatidico

Son da poco trascorse le idi di marzo, quando le vili pugnalate di un gruppo di scriteriati, misero fine alla vita del primo dittatore che aveva considerato anche le esigenze del suo popolo: Caio Giulio Cesare. 

ph Vincenzo Fidone

Molti continuano a credere, influenzati da qualche manuale di storia, che l’uccisione avvenne in senato, se per esso intendiamo quell’edificio nel foro romano oggi riconoscibile nella sua ricostruzione dioclezianea e che si è conservato fino ai nostri giorni, poiché nel Medioevo fu utilizzato come chiesa cristiana. In realtà, proprio in quel periodo, la curia era in ricostruzione dopo che era stata danneggiata durante i torbidi della guerra civile tra Mario e Silla e proprio Cesare stava finanziando il progetto (da lui si chiamerà Curia Iulia). 

Pertanto l’augusto consesso dei patres si era riunito quel giorno, ironia della sorte, nella Curia Pompeia adiacente al teatro fatto erigere dal grande Piceno ed inaugurato nel 55 av. Cr. Fu una mossa di indubbio acume, poiché in cotal maniera Pompeo intese ingraziarsi il senato, dopo aver aggirato il divieto dello stesso circa la costruzione di teatri in muratura. Oggi la Curia Pompeia giace sotto il manto stradale in corrispondenza del teatro Argentina e verso via del Sudario, via Monte della farina ed adiacenze. Secondo le stime basterebbe scavare 1740 mq ca per rimettere in luce il sito, attirando così nuove masse di turisti, vista la popolarità di cui gode Cesare, anche in chi sa poco o nulla di storia romana. Un paese civile si precipiterebbe ed invece… si pensano a costruire gli stadi ed altre opere che spesso – poi – rimangono incompiute…. 

Alcuni blocchi di travertino sono cmq visibili in corrispondenza del pino e dietro la tholos di Largo di Torre Argentina, ma solo l’occhio attento di noi addetti ai lavori può individuarli. Per mia esperienza, avendo viaggiato molto in Europa, se altrove hanno una pietra o un trono rudimentale dove possa essersi seduto un loro personaggio storico, li musealizzano subito, dandone il massimo rilievo e noi invece, lasciamo sepolti, a volte, i luoghi più significativi della nostra storia. 

di Vincenzo Fidone