I sistemi di finanziamento della previdenza si basano sui seguenti parametri:
- ripartizione, basati sui contributi sociali versati dai lavoratori attivi che con il versamento della loro contribuzione consente il pagamento delle pensioni;
- Capitalizzazione, sistema utilizzato per quantificare le pensioni maturate dal contribuente sulla base degli effettivi contributi versati nel complessivo arco temporale della vita lavorativa;
- Ripartizione a fiscalità generale prevede che le pensioni siano a totale carico del sistema fiscale.
Se consideriamo gli scollamenti che il sistema a ripartizione ha subito in relazione all’avvicendarsi ed accumunarsi delle seguenti varianti:
- Diminuzione dei rapporti di lavoro;
- Aumento della platea dei pensionati;
- Diminuzione del tasso di natalità;
- Aumento della qualità della vita ed allungamento della stessa.
Già da qualche decennio il sistema pensionistico incide fortemente sulla spesa i cui costi sono stati contenuti, nel corso degli anni, da politiche mirate che hanno riguardato:
- Aumento dei contributi previdenziali;
- Aumento del requisito anagrafico per andare in pensione;
- Riduzione delle pensioni.
Valutando l’excursus storico, in ragione di ciò sono stati introdotti i noti sistemi di calcolo della pensione:
- Retributivo;
- Contributivo, previsto per i lavoratori che alla data del 1.1.1996 risultano sprovvisti di contributi, è fondato sul montante dei contributi accantonati nel corso della vita lavorativa e maggiorati di un coefficiente di trasformazione legato alla data del pensionamento;
- Misto, che prevede una biforcazione tra lavoratori che al 31.12.1995 potevano far valere un’anzianità inferiore ai 18 anni; periodo di contribuzione che ai fini dell’erogazione della pensione viene valutato con il sistema di calcolo retributivo: i contributi versati nel periodo successivo verranno valutati con il sistema di calcolo contributivo. Per i lavoratori che alla data del 31.12.1995 abbiano un’anzianità contributiva superiore ai 18 anni vale solo il sistema di calcolo retributivo.
Tenuto conto dell’allungamento dell’età e del consolidamento di rapporti di lavoro in età avanzata, si sta acquisendo maggiore consapevolezza nella determinazione di poter porre rimedio all’esiguità delle pensioni, che verranno erogate al termine della prestazione lavorativa ovvero al conseguimento dei requisiti prescritti, al fine di non dover poi fronteggiare uno stato di povertà indotto dalle continue fluttuazioni negative di stallo occupazionale e di aumento della spesa.
Calibrare le situazioni ottimali al fine di poter fronteggiare un possibile stato di povertà sta diventando l’emergenza da attenzionare per porvi rimedio.
Pertanto occorre opzionare per tempo forme di previdenza complementare di ausilio alla qualità della vita nel periodo in cui verranno meno le energie vitali ed emergeranno altre esigenze improcrastinabili da fronteggiare.
di Angela Gerarda Fasulo