Presso il MACRO in Roma in mostra il Museo per l’Immaginazione Preventiva

Il Museo di arte contemporanea di Roma (MACRO) presenta gli otto progetti espositivi attraverso i quali prende integralmente forma il Museo per l’Immaginazione Preventiva, il programma ideato dal direttore artistico Luca Lo Pinto che, fino alla fine del 2022, si svilupperà come un palinsesto editoriale.

Il museo è infatti associato all’idea di un magazine tridimensionale, mentre le sue sale assumono l’identità di specifiche rubriche, destinate a ospitare autori e linguaggi eterogenei. Se la mostra Museo per l’Immaginazione Preventiva – EDITORIALE (17 luglio–27 settembre) era stata concepita come un manifesto ideale, le otto mostre sono progetti espositivi indipendenti che, complessivamente, rivelano le rubriche di una rivista vivente, i cui contenuti si modificheranno con il trascorrere nel tempo. La sezione SOLO/MULTI sperimenta nuovi approcci alla mostra stessa come medium e oggetto di ricerca, tramite progetti monografici o a più voci e si apre con Campo di Marte, prima grande personale in un’istituzione museale italiana di Nathalie Du Pasquier.

Carola Bonfili, Costanza Candeloro, Ludovica Carbotta, Gianluca Concialdi, Giulia Crispiani, Giorgio Di Noto, Renato Leotta, Beatrice Marchi, Diego Marcon, Francesco Pedraglio, SAGG NAPOLI, Davide Stucchi sono i primi dodici artisti italiani invitati a partecipare a RETROFUTURO, ambiente volto a ripensare la collezione del museo come punto di partenza di una collezione in fieri dedicata alle nuove generazioni, per riflettere sul ruolo e sul senso di una collezione pubblica d’arte contemporanea nel XXI secolo.

MONO fa da proemio a due sezioni di monografie interdisciplinari. ARITMICI si apre con una mostra che congiunge per la prima volta in un’istituzione museale italiana un nucleo importante di opere dell’artista Wolfgang Stoerchle. POLIFONIA è dedicata all’opera del regista e animatore della scena culturale romana Simone Carella, raccontata da un coro a più voci che ne fa emergere la risonanza in altre pratiche e generazioni di artisti.

MEDIUM indaga linguaggi e processi sperimentali con quattro diverse sezioni. Boy Vereecken è il primo dei graphic designer internazionali invitati a reinterpretare la propria pratica all’interno di IN-DESIGN con la mostra Back Matter. L’etichetta di musica elettronica sperimentale Editions Mego ha la sua retrospettiva all’interno della sala allestita per l’ascolto di MUSICA DA CAMERA. L’artista Soshiro Matsubara, con la mostra Caresses, inaugura PALESTRA, sezione che rende possibile testare opere d’arte in un allestimento in fieri. Alla rivista Playmen, edita a Roma da Adelina Tattilo, è dedicata la prima “uscita” di STUDIO BIBLIOGRAFICO, sala focalizzata sull’universo editoriale, tra magazine, fanzine e libri. La sezione AGORÀ prosegue parallelamente come motore discorsivo del museo, con il suo programma di incontri a cadenza irregolare, che attraversa le attività di Museo per l’Immaginazione Preventiva.

di Eleonora Marino