“Pàthos. Valori, passioni, virtù”. L’iconografia femminile nell’antichità e nel Vecchio Testamento

Ph.courtesy pathos-raccolte.it 

Democratizzare la cultura: l’obiettivo di “Pàthos. Valori, passioni, virtù” è ambizioso. Eppure, a portata di mano. In primis perché si tratta di una mostra virtuale, visitabile dal 30 gennaio al 31 marzo sul sito www.pathos-raccolte.it , quindi accessibile a tutti senza vincoli di luogo né orari. Poi, perché le opere presentate non sono normalmente esposte al pubblico in quanto appartengono alle collezioni d’arte delle Casse di Risparmio e Fondazioni bancarie, che le hanno rese disponibili attraverso Acri, Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa nell’ambito di R’Accolte, il più grande catalogo multimediale d’arte in Italia.

La Sibilla, simbolo di sapienza, rappresentata dal Guercino. Ph. courtesy pathos-raccolte.it 

I numeri sono significativi: 80 capolavori realizzati da 60 artisti e messi a disposizione da 31 enti diversi, per la creazione di ben 10 ricche stanze virtuali. D’élite i nomi degli artisti: da Elisabetta Sirani al Guercino, passando per il Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci. A coordinare tanta bellezza, lo storico dell’arte Angelo Mazza che ha selezionato solo opere sul tema dell’iconografia femminile nell’antichità e nel Vecchio Testamento. Se la maggior parte di queste sono dipinti, non mancano però le maioliche, le terrecotte e i bronzi, che rendono la mostra quanto più varia possibile. Ogni stanza è dedicata ad una o più donne. Donne potenti, iconiche come Cleopatra ed Eva o meno conosciute come la moglie di Putifarre, giunta a noi senza un nome, che nella storia e nel mito si sono distinte per forza di volontà, coraggio, sapienza e talvolta spregiudicatezza. Donne pronte a mettere a repentaglio la propria vita o a sacrificarla.

Come Lucrezia, morta suicida dopo la violenza perpetrata dal figlio di Tarquinio il Superbo, che con il suo dignitoso sacrificio ha costretto l’ultimo re di Roma all’esilio sancendo l’inizio della repubblica.

Il suicidio di Lucrezia, di Guido Reni. Ph. courtesy pathos-raccolte.it 

Con questa iniziativa, le Fondazioni d’origine bancaria, istituzioni private no profit, confermano il proprio impegno a favore dell’arte, promuovendone la più ampia accessibilità. A monte, sono fautrici di numerosi progetti di restauro, valorizzazione e recupero di beni culturali, favorendo la tutela del vastissimo patrimonio italiano. “La Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – spiega Donatella Pieri, presidente – ha pensato a un interessante programma di eventi dal vivo da affiancare alla mostra virtuale, per dare occasione di ulteriori approfondimenti”. Sono quindi previste visite guidate, lezioni di storia dell’arte, laboratori per bambini. Un impegno a tutto tondo per contribuire a produrre, nel pubblico, una più ampia consapevolezza del valore dell’arte e un maturo senso di responsabilità verso il patrimonio culturale.

di Giovanna Uccheddu