“Con il sì del Cdm alla revisione del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, proseguiamo sulla strada tracciata per una riforma della PA che basa la sua efficienza sul capitale umano”. Così il Ministro per pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha commentato il via libera del 1° dicembre, con DPR, ad un Codice rinnovato e al passo con i tempi, che punta sul divieto di discriminazione sui luoghi di lavoro, su nuovi criteri di misurazione della performance, sulla responsabilità dei dirigenti per la crescita dei collaboratori, su comportamenti ‘green’ ed uso responsabile dei social media.
“Tutta insieme la PA, centrale e territoriale, come infrastruttura strategica per lo sviluppo del Paese impegnata nella realizzazione dei progetti del PNRR, non può prescindere dalla giusta valorizzazione e responsabilizzazione delle persone che lavorano per l’interesse collettivo, quali leve indispensabili per la crescita dei lavoratori e delle organizzazioni”. Lo schema di decreto del Presidente della Repubblica, contenente modifiche al Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (DPR n. 62/2013), ha l’obiettivo di modernizzarlo e di adeguarlo al nuovo contesto socio-lavorativo e alle esigenze di maggiore tutela dell’ambiente, del rispetto del principio di non discriminazione nei luoghi di lavoro e a quelle derivanti dalla maggiore diffusione di internet e dei social media.
Più nel dettaglio, tra le principali novità del DPR, compaiono:
• la responsabilità attribuita al dirigente per la crescita professionale dei collaboratori e per favorirne le occasioni di formazione e le opportunità di sviluppo;
• la previsione della misurazione della performance dei dipendenti sulla base del raggiungimento dei risultati e del comportamento organizzativo;
• la previsione del divieto di discriminazione basato sulle condizioni personali del dipendente, quali ad esempio orientamento sessuale, genere, disabilità, etnia e religione;
• la previsione che le condotte personali dei dipendenti nell’uso dei social media non debbano in alcun modo essere riconducibili alla PA di appartenenza o lederne l’immagine ed il decoro.
Attenzione viene dedicata anche al rispetto dell’ambiente, per contribuire alla riduzione del consumo energetico e della risorsa idrica, alla riduzione dei rifiuti e al loro riciclo. Adottato in attuazione di quanto previsto dal cosiddetto decreto legge ‘PNRR 2’ (dl n. 36/2022), il provvedimento integra gli elementi costitutivi della milestone del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dedicata alla riforma della Pubblica Amministrazione, che dovrà essere conclusa entro il 30 giugno 2023.
di Massimiliano Gonzi