P.A. INEFFICIENTE PER LEGGE

La manovra economica del Governo, che si è concretata nel decreto n. 78 convertito nella legge n. 122/2010, ha imposto alla Pubblica Amministrazione un divieto che ne sancisce l’inefficienza nella gestione delle risorse umane che vengono utilizzate per lo svolgimento di funzioni istituzionali ed attività in luoghi diversi da quello consueto di lavoro.
E’ ormai prassi che Camera e Senato si pieghino al volere dell’Esecutivo senza valutare le conseguenze della sua iniziativa, pur essendo stati da tempo predisposti gli strumenti di verifica dell’impatto delle leggi in approvazione sulla realtà che esse intendono cambiare, al di là del compiuto esame che dovrebbe scaturire da un dibattito parlamentare sulla materia.
Non é raro che gli errori siano clamorosi, come quello di avere decretato la soppressione di tutte le disposizioni di legge, regolamentari e – con una scorretta invasione di campo – derivanti dalla contrattazione collettiva, che disciplinavano le autorizzazioni all’utilizzo del mezzo di trasporto proprio da parte dei dipendenti pubblici per l’esercizio delle funzioni loro assegnate.
Queste autorizzazioni erano di competenza dei dirigenti i quali, riscontrando una situazione di adeguatezza del provvedimento, lo adottavano in quanto motivato da precise condizioni di convenienza economica, come la mancanza di mezzi di trasporto pubblico, o giustificato dalla tempestività dell’intervento.
Di punto in bianco, il legislatore pur di ridurre la spesa pubblica corrente, sottrae ai dirigenti uno strumento gestionale finalizzato all’efficienza della struttura affidata alla loro responsabilità, senza alcuna percezione dell’effetto sulla spesa stessa, che non si riduce ma cresce per la dilatazione dei tempi delle missioni di servizio, in aggiunta alla perdita di prontezza nell’azione amministrativa.
Gli enti pubblici non economici nazionali erogatori di servizi e prestazioni – forse sarebbe stato il caso di consultarli in via preventiva sul rapporto costi/benefici – sono nei guai per la resa, in termini di qualità del servizio, da parte di tecnici, professionisti e dirigenti con funzioni inerenti alla loro attività anche di accertamento, controllo e collaudo fuori sede, tutti retrocessi a… camminatori!
E allora, strette dall’obbligatorietà della sconsiderata novità, le amministrazioni si buttano nella ricerca della “pezza a colore” cioè nel ricorso a qualcuno del Governo che detti “disposizioni interpretative” della norma di legge, per tentare di ridurne le nefaste conseguenze.
L’inventiva degli italiani é proverbiale e molto probabilmente un espediente vedrà la luce, ma non deve passare inosservata la superficialità, l’ignoranza delle articolazioni funzionali esistenti e la mancanza di capacità di giudizio dei politici e burocrati promotori ed estensori della norma di legge.
Essa dovrebbe, in ogni caso per disposizione Costituzionale, assicurare il buon andamento della Pubblica Amministrazione; invece, il comportamento di chi esercita il potere o lo supporta si é risolto nella solita tragicommedia all’italiana, della quale vale la pena di sottolineare il particolare scenario, perché denuncia l’effettivo stato della macchina statale nel nostro Paese.
Ogni Ministro della Repubblica, oltre ad Uffici legislativi e Segreterie ricolme di dirigenti, funzionari ed addetti, ha una corte di così detti “esperti e consiglieri” esterni lautamente remunerati; é mai possibile che a nessuno di costoro, in particolare a quelli del Ministro dell’Economia e del Ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione, sia venuto un dubbio sulla congruità – come si diceva una volta – di un’iniziativa di legge ad effetto sabotaggio dell’efficienza della P.A.?
E’ ovvio che nel Bel Paese nessuno valuterà i costi economici e sociali indotti dall’improvvida volontà del legislatore, ma é d’uopo un suggerimento ai dirigenti delle amministrazioni in difficoltà, i quali sono chiamati a rispondere dei risultati raggiunti dalle strutture organizzative cui sono preposti: offrano un “innovativo” strumento di valutazione degli obiettivi conseguiti e del grado di economicità e prontezza della funzione svolta per effetto dell’iniziativa di legge adottata dal Governo al fine supremo di conseguire la riduzione della spesa pubblica corrente.
Utilizzino, per declinare tali risultati, l’indirizzo di posta elettronica certificata “tagliatempi@governo.it” e…buona connessione in rete col Ministro per l’innovazione nella Pubblica amministrazione!