Opzione donna 2023, restrizioni e limiti

Novità importanti  per le donne introdotte dalla circolare INPS n. 25 del 6 marzo 2023  consentono l’accesso anticipato alla pensione.

È prevista un’anzianità contributiva non inferiore a 35 anni di età ed un’anzianità anagrafica di almeno 60 anni, con facoltà di andare in pensione anche a 58 anni, se si considera l’ulteriore riduzione di un anno di età per ogni figlio, fino ad un massimo di due.

 Le  condizioni per poter accedere anticipatamente alla pensione devono sussistere al momento della presentazione della domanda di pensione e riguardano una delle seguenti casistiche:

  • ridotta capacità lavorativa pari almeno al 74%;
  • assistenza al coniuge o al convivente e ad un familiare convivente (requisito essenziale)  portatore di handicap;
  • lavoratrici licenziate  o dipendenti da imprese in stato di crisi aziendale.

La circolare INPS in ordine all’erogazione del trattamento pensionistico prevede che la stessa, in presenza dei requisiti richiesti, si consegue decorsi:

a) dodici mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti;

b) diciotto mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento sia liquidato a carico delle Gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.

L’opzione donna varata con l’ultima manovra presenta ovviamente dei limiti e delle restrizioni, in quanto ancorato a precise condizioni di fruibilità ed accesso.

Infatti, la donna che desidera il  pensionamento anticipato potrà presentare domanda solo se  assiste  un familiare disabile, che sia con la stessa in regime di convivenza o che sia  essa stessa  portatrice di una forma di invalidità non inferiore al 74%  o, verosimilmente , abbiano un’invalidità civile almeno del 74% o concludano il rapporto di lavoro all’esito dei tavoli di confronto appositamente istituiti.

Tuttavia, è pur sempre  un’occasione importante, di natura prettamente assistenziale e di ausilio, che può essere valutata  come momento di fruizione di aiuto di stato, in quanto decisamente proiettata ed orientata alla tutela delle situazioni familiari di maggiore spessore critico.

di Angela Gerarda Fasulo