L’obbligo di attestare l’effettiva erogazione degli emolumenti tracciabili è prevista a carico dei datori di lavoro dal 1° luglio 2018, come da disposizioni introdotte dall’art. 1, comma 913 della L. 205/2017.
Non è sufficiente, a comprova, della reale corresponsione delle somme spettanti al lavoratore, la circostanza che lo stesso abbia apposto la sua firma sulla busta paga relativa al periodo di riferimento e tanto meno può essere ritenuta una prova giustificativa la dichiarazione di avvenuto pagamento di ogni emolumento da parte del lavoratore.
In entrambi i casi non è esclusa la responsabilità dell’unità datoriale su cui ricade l’obbligo di dimostrare l’effettiva erogazione della retribuzione con ogni elemento tracciabile, (bonifici, assegni etc.), benché anche attraverso distinte modalità, rispetto a quelle testualmente tabellate ed espressamente previste dalla legge.
L’obiettivo della legge è quello di voler sradicare quel generale comportamento datoriale incline allo sfruttamento della manodopera, che in passato ha registrato diffusi episodi di mancata erogazione della retribuzione, anche se indicata sulla busta paga e ritualmente sottoscritta dallo stesso lavoratore, a comprova dell’effettiva elargizione, che di fatto non avveniva.
Sul punto l’INL con precisazioni rese con nota 0000473.22-03-2021 ha espressamente precisato che ricorrono gli estremi per l’applicabilità del regime sanzionatorio, anche nei casi in cui il lavoratore confermi che il pagamento della retribuzione sia avvenuta con strumenti tracciabili, nei casi in cui a fronte della precisa attestazione di non essere stato pagato in contanti, non si riesca a dimostrare l’effettiva tracciabilità delle retribuzioni.
Ne consegue un simultaneo, ineluttabile, obbligo di tenuta e conservazione, da parte del datore di lavoro della documentazione e di ogni forma di attestazione che comprovi il materiale e formale pagamento delle retribuzioni, per ogni possibile, ordinaria forma di controllo da parte degli organi istituzionali deputati ai controlli di competenza.
di Angela Gerarda Fasulo