Luca Giordano, dalla Natura alla Pittura

Al Museo di Capodimonte di Napoli è stata aperta la grande mostra su Luca Giordano, pittore emblema del barocco napoletano, visitabile fino al 10 gennaio 2021.

Luca Giordano fonte wikipedia

Dopo l’esposizione al Petit Palais di Parigi dello scorso anno, viene dedicata una mostra all’artista dopo oltre vent’anni dall’ultimo evento, grazie al lavoro del direttore del Museo Silvain Bellenger e dei curatori Stefano Causa e Patrizia Piscitello.

Bellenger spiega che si è voluto tessere un racconto di Luca Giordano a Napoli, diverso da quello proposto ai parigini, più concentrato e concettuale. Evidenziando i rapporti tra un’opera e l’altra, sono stati esposti anche disegni e ceramiche, cercando di mettere in risalto che Giordano fu anche un grande pittore di affreschi.

Dieci le sezioni e oltre novanta le tele esposte, dislocate all’interno della sala Causa.

Questa mostra è anche un invito a compiere un viaggio più ampio a Napoli alla ricerca delle opere dell’artista, dalla chiesa di San Gregorio Armeno a quella di Santa Brigida, alla Certosa di San Martino ai Gerolamini. Numerosi sono i prestiti da istituzioni culturali straniere come Louvre, Prado, Patrimonio Nacional, Fondazione Santamarca e da italiane come la Pinacoteca nazionale di Bologna ed i Musei civici di Vicenza.

Luca Giordano fu un artista che raggiunse fama ed affermazione anche fuori da Napoli, lavorando a Roma, Firenze ed in Spagna. Era figlio di un mercante di quadri, modesto pittore, che lo avviò probabilmente anche all’attività di falsario, diffusa all’epoca tra i virtuosi del pennello, quale si mostrò precocemente Luca.

In tutte le città dove fu attivo, Giordano ebbe modo di ammirare e confrontarsi con i capolavori di Raffaello, Caravaggio, Tiziano, Tintoretto e lavorò con grandi maestri quali Diego Ribera e Mattia Preti. Nato a Napoli nel 1634, Luca Giordano ebbe una vita artistica molto dinamica, lavorando non solo in tutta Italia ma anche a Madrid come pittore di corte del re di Spagna. Fu tra i pittori più prolifici realizzando circa 3.000 dipinti conosciuti, dislocati in moltissimi paesi del mondo tra musei, chiese o di proprietà di collezionisti privati.

Resta proverbiale la rapidità di esecuzione di alcune opere, che valsero a Giordano il soprannome di “Luca fa presto”. L’artista napoletano fu un tipico esponente della cultura del barocco, usando con maestria i diversi registri della pittura, sapendo impiegare i vari stili, che aveva assimilato e personalizzato, a seconda delle finalità delle opere commissionate. Tra le opere perdute vi sono dei preziosi affreschi della chiesa abbaziale di Montecassino, andati distrutti durante la seconda guerra mondiale.

Completa l’esposizione un’istallazione multimediale interattiva, che conduce i visitatori nei luoghi napoletani, che custodiscono la memoria dell’artista barocco, morto nella sua amata città nel 1705.

di Eleonora Marino