Nel segno dell’hashtag #Ricominciamo si è aperto un nuovo mese, con nuovi appuntamenti a Officina Pasolini, il Laboratorio creativo di alta formazione e HUB culturale della Regione Lazio.
Si è cominciato sabato 6 novembre con le attrici e gli attori di Superficie Live Show – Attori sul palco a portata di video. Una serata di monologhi teatrali, brevi video con racconti e testimonianze di lavoro, musica live, per un nuovo contenuto fatto di un nuovo linguaggio recitativo che si potrebbe riassumere in un mix fra cinema e teatro. Durante il lockdown, il format è andato online con un teatro completamente vuoto e trasformato in uno studio televisivo. Adesso che finalmente i teatri hanno del tutto riaperto al pubblico, la platea ha accolto anche addetti ai lavori (registi, casting director, produttori, agenti) allo scopo di rendere questo appuntamento non soltanto un format di intrattenimento ma anche un’occasione di incontro fra domanda e offerta del mondo dello spettacolo. Al centro di tutta la serata c’è stato come sempre l’attore, con la sua storia e la sua recitazione. I pezzi esibiti erano inediti e scritti dagli stessi artisti anche se non sono mancati riferimenti a grandi opere classiche e contemporanee. Sul palco si sono visti alternarsi Simone Corbisiero, Luisa Borini, Lara Balbo & Matteo Milani, Barbara Alesse, Gabriele Linari. È intervenuto anche il regista Andrea Zuliani per raccontare il suo cortometraggio Home Sweet Home, mentre Angela Ciaburri è stata l’ospite speciale della rubrica Superficie Speech, momento in cui gli artisti hanno narrato aspetti della loro vita e della loro carriera tramite un tema scritto a loro assegnato. Non è mancata musica live a cura di Fabio Antonelli.
Mercoledì 10 Enrico Deregibus ha incontrato Mario Venuti per raccontare alcuni momenti della sua carriera, a partire dall’esperienza fulgida e seminale negli anni ottanta con i Denovo per arrivare ai successi solistici dei decenni successivi sino a Tropitalia, il recente disco in cui l’artista siciliano interpreta undici brani della storia della canzone italiana rimodellandoli con ritmi e sonorità brasiliane. Un grande affresco dai colori dei tropici, amore dichiarato ed espresso da Venuti sin dai tempi di Fortuna, primo singolo dell’esordio solista del 1994.
Sabato 13 a inaugurare il format Ridere di nuovo, novità nella programmazione di Officina Pasolini dedicata alla nuova generazione di comedian che sta rivoluzionando le regole del gioco in Italia, è Valerio Lundini, comico, conduttore e autore televisivo e radiofonico che fa della comicità surreale la sua arma migliore. Con i suoi sketch e interviste nonsense a ospiti famosi durante il late night show Una pezza di Lundini, in onda su Rai2, ha conquistato una grande fetta di pubblico divenendo uno dei personaggi dell’anno. Con la sua originale ironia ha buttato giù tutti i luoghi comuni, il buonismo e i clichè come nessuno aveva fatto prima di lui. A #Ricominciamo il comico romano ha incontrato e ha risposto alle domande di Gino Castaldo. Quattro chiacchiere sul suo programma, sulla sua televisione e sulla televisione in genere, su di lui, sui social, sul suo primo libro Era meglio il libro, entrato direttamente al 1° posto nella classifica Bestseller, sul suo spettacolo che registra sold out in giro per l’Italia, sulla musica e sulla sua militanza nella band “I VazzaNikki”, sulla sua idea di comicità. Un girotondo di temi e di argomenti che al termine dell’incontro porteranno tutti, compreso l’intervistatore, a porsi una sola domanda: dov’è che finisce il Lundini persona e inizia il personaggio?
Venerdì 19 ospite di Prospettive d’autore, il ciclo di incontri ideato e condotto da Valentina Farinaccio, è stato Giovanni Truppi, cantautore, artigiano della musica che ha pubblicato il suo primo libro, L’avventura (La nave di Teseo). Una fotografia scattata con le parole all’estate del 2020. Da Ventimiglia a Trieste in camper, percorrendo tutto il perimetro dell’Italia, il cantautore napoletano, fra i più stimati e amati del nostro presente musicale, ha trasformato degli appunti di viaggio in un libro denso, pur nella sua preziosa essenzialità. E commovente, pur nella sua lucidità. Come un bagaglio in cui metti solo quello che serve e che ti sta a cuore, Truppi ha dato a queste pagine fatte di dettagli e incontri la poesia e la vita delle sue canzoni, ma anche il respiro, pagina dopo pagina, di una scoperta nuova.
Domenica 21 appuntamento con L’odore, messo in scena dai giovani artisti del primo anno della sezione Teatro di Officina Pasolini, con la regia di Massimo Venturiello. Lo spettacolo è stato liberamente ispirato alla figura di Jean-Baptiste Grenouille, personaggio senza scrupoli dotato di un senso dell’olfatto oltre i limiti umani, completamente privo di un proprio odore, che ha come unico obiettivo quello di creare un’essenza unica al mondo che costringa chiunque ad amarlo.
Martedì 23 il Teatro Edoardo de Filippo per la serata conclusiva del Premio “Associazione culturale Amici di Monika”, cui hanno concorso i diplomati dell’ultimo triennio di Officina Pasolini con alcuni loro progetti. Nel corso della serata premiati i vincitori con il frutto del lavoro svolto grazie all’associazione “Amici di Monika”, nata per volere di Nicola Schinaia, con l’intento di mantenere vivo il ricordo di Monika Ceccherini, stimata dirigente di LazioDisco e persona di grande spessore umano e professionale, che è stata un figura fondamentale per la nascita e la crescita di Officina Pasolini.
Sabato 27 chiude la programmazione di novembre uno dei più eccellenti musicisti e compositori italiani, Germano Mazzocchetti, attivissimo come fisarmonicista e autore di musiche per teatro, televisione, radio e anche cinema. Con il suo ensamble di valenti solisti presenta Muggianne, un album sorprendente, il suo più recente progetto nella sua preziosa discografia, che Nicola Piovani, nelle note di copertina, così descrive: “Sono presenti in ogni pagina di questo album (e dei suoi precedenti) le radici fortissime dell’Abruzzo, della sua Città Sant’Angelo. Ma si tratta di musiche certo non classificabili nel genere etnico, o popolare. Il percorso creativo che approda a Muggianne è stato lungo e poliedrico. Una passionale competenza per il jazz, una conoscenza approfondita del classico sinfonico – cameristico, la frequentazione del melodramma, del musical, della canzone classica napoletana, fanno di Mazzocchetti un multiforme ingegno musicale, che frequenta con perizia e disinvoltura Puccini, Mingus, Stravinsky, Cicognini, Paert, Cioffi-Pisano… Tutto questo si sente nella sua scrittura, pur essendo in essa quasi inesistenti le citazioni dirette delle fonti e pur restando nei binari di una rigorosa compattezza stilistica. In più, il maestro è uno dei più eccellenti autori di musiche di scena, di commenti musicali teatrali, sulla scia dell’amato Fiorenzo Carpi; e quest’attività è stata per lui palestra di narratività ed eclettismo. Germano Mazzocchetti non “fa” il musicista, “è” un musicista, e qui sta la differenza fra chi ha musicalmente qualcosa da dire e chi ha qualcosa da copiare”. Sarà proprio Piovani (in video) insieme all’attore, cantante e compositore Stefano Fresi (sul palco) a introdurre questo eccezionale concerto, assolutamente da non perdere!
di Eleonora Marino