Innovare la PA per contrastare la corruzione. È ampio l’impegno delle istituzioni per combattere i fenomeni di corruttela in ogni sua forma. In prima linea in questa battaglia ci sono molti attori, non solo forze dell’ordine ma anche amministrazioni centrali, locali, autorità giudiziaria e ANAC. La corruzione è un fenomeno subdolo e di difficile individuazione. La relazione sullo Stato di diritto della Commissione europea, pubblicata a luglio 2022, certifica che l’89% degli intervistati ritiene che la corruzione sia diffusa nel nostro Paese, a fronte di una media comunitaria del 68%, e il 32% ritiene di subirne personalmente gli effetti nel quotidiano (media UE 24%). Gli illeciti accertati contro la spesa pubblica nel quinquennio 2017-2021 valgono ben 34 miliardi per 115 mila soggetti denunciati in totale.
Altri dati risultano allarmanti: le frodi accertate dalla Guardia di Finanza per responsabilità amministrativa erariale ammontano a circa 20 miliardi di euro, con oltre 27 mila soggetti denunciati. Le sezioni regionali della Corte dei Conti hanno pronunciato nel corso del 2021 condanne per danni conseguenti a reati di corruzione per circa 14 miliardi di euro. Questi dati delineano un quadro di costi diretti e indiretti della corruzione molto alti per la collettività da un punto di vista economico e sociale. Il danno maggiore ricade sulla resa dei servizi e sull’erogazione dei beni ai cittadini, e a seguire si assiste al peggioramento della percezione dei cittadini e degli investitori e all’ampliamento del divario di fiducia e credibilità nello Stato e nelle istituzioni.
Intervenendo alla VIII Giornata del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza, il Ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo ha elencato gli strumenti che saranno utilizzati per evitare situazioni, che minano la corsa verso la realizzazione di quanto sino ad oggi è stato progettato, in particolare il Piano Nazionale Anticorruzione del 2022, accompagnato dalle misure previste nel nostro ordinamento come i Piani triennali di prevenzione della corruzione e il delicato ruolo svolto dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione. L’innovazione della PA da un punto di vista tecnologico, culturale e organizzativo è indispensabile per eliminare gli ostacoli, le lungaggini burocratiche che favoriscono il malaffare e il clientelismo e tutte quelle situazioni complesse, dove si annidano i fenomeni corruttivi. I cambiamenti sono necessari non solo per costruire un’amministrazione pubblica moderna ed efficiente, ma anche per contrastare le nuove forme di corruzione che si sono sviluppate soprattutto negli ultimi anni.
Dal suo insediamento, il ministro Zangrillo ha posto particolare attenzione ad alcuni provvedimenti che puntano alla digitalizzazione e alla semplificazione, intesi come strumenti efficaci per eliminare gli ostacoli burocratici e frenare le mire corruttive. Un modello di amministrazione pubblica orientata verso l’Open Government comporta, inevitabilmente, una maggiore accessibilità delle informazioni e, dunque, una trasparenza nell’azione amministrativa. Proprio sul principio della trasparenza poggia le basi il progetto ‘Re-ingegnerizzazione del modello tecnico organizzativo dell’Ispettorato per la funzione pubblica’, volto a rendere più mirata ed efficace la risposta della Pubblica Amministrazione alle segnalazioni di cittadini ed imprese. In particolare, nelle scorse settimane, è stata lanciata la piattaforma LaTuaPA per l’acquisizione delle segnalazioni e per la gestione delle verifiche ispettive. Tale piattaforma consente una gestione digitalizzata del flusso di lavoro e un monitoraggio efficace e permette al cittadino di inoltrare una segnalazione e consultare il suo stato di lavorazione.
di Massimiliano Gonzi