L’INAIL E L’AGENZIA UNICA PER LE ISPEZIONI

L’esigenza di ammodernare il Paese con riforme in grado di rendere competitivo il sistema e appetibili gli investimenti, creando lavoro e occupazione, viene esasperata da questo Governo che la collega ad elementi oggettivi ed a precise “indicazioni” dell’Europa, ma quest’ultimo elemento non ci sembra colto nella sua sostanza.
La “smania” di fare presto espone a critiche di autoritarismo ma, soprattutto, ad errori grossolani che, a volte, nascondono (o potrebbero nascondere) una volontà di favorire il “malaffare”, una percezione questa che non assale solo noi cittadini comuni e lavoratori ma, addirittura, la Magistratura.
Un caso eclatante è la “famigerata” Agenzia Unica per le Ispezioni, per la quale abbiamo già evidenziato in precedenti Comunicati tutta una serie di punti di caduta e di danni, nei confronti di Enti come l’INPS e l’INAIL ma anche dello Stato e della legalità, rappresentati dalla FIALP e dalla CISAL ai Vertici degli Enti, al Governo ed ai Gruppi Parlamentari.
In tutto questo, fa specie che alcune grandi Confederazioni continuano, nei fatti, a volere l’Agenzia, nella convinzione dell’ineludibilità della stessa, e si preoccupano prevalentemente degli aspetti giuridici ed economici dei colleghi interessati, certamente importanti e da non trascurare, tuttavia non sufficienti ad affrontare il vero problema che è costituito, a nostro parere, dal rischio di smantellamento dell’INAIL e della sua funzione e di allontanamento della soluzione di problematiche interne come il diffuso “mansionismo”.
Basta pensare, infatti, alla previsione di far affluire nell’Ente, anche in posizione suprannumeraria, i lavoratori che esuberano al Ministero del Lavoro per effetto della chiusura di Sedi, quale conseguenza dell’accentramento in poli regionali o interregionali.
Comunque, la cosa peggiore è che il modello dell’Agenzia rendendo, di fatto, più difficili se non impossibili le ispezioni, per i motivi che più volte abbiamo esplicitato, non solo favorisce le aziende “irregolari”, non solo può alimentare la corruzione e la crescita del lavoro nero, non solo disincentiva l’investimento in sicurezza con ricaduta sul rischio di infortuni, ma va anche contro una chiara risoluzione del Parlamento Europeo che risale al 14 gennaio 2014.
Pertanto, l’Agenzia non risponde a logiche di semplificazione, non è richiesta dall’Europa, anzi ci allontana dalla stessa, e invece di migliorare la percezione dell’Italia ci scaraventa nel basso della classifica dei Paesi civili oltre, come detto, a minare alle fondamenta l’organizzazione, la mission e le entrate di Istituti come l’INPS e l’INAIL.
Per questi motivi e per quelli già noti, come FIALP-CISAL siamo contrari all’Agenzia e mobiliteremo il Parastato, i lavoratori, la politica e le coscienze civili per impedire l’ennesimo danno alla legalità e alla società civile oltre che agli Enti stessi e alla loro funzione sociale.

F.to Francesco Savarese – Fialp Cisal Vice Segretario Generale