Le letture di We Reading

Sono ripartite martedì 5 dicembre da Zalib a Roma le letture di We Reading, il progetto di lettura non convenzionale con ospiti inaspettati diffuso in diverse città italiane. We Reading è un’idea differente. Sono lettori e letture che non ci si aspetta, un nuovo modo di vivere la parola scritta attraverso la voce e lo stare insieme. Sono incontri in cui un lettore non convenzionale sceglie secondo il proprio gusto l’autore o il tema dell’incontro e come impostarlo: dalla semplice lettura al dialogo, fino alla performance.

We Reading è anche un portale, un network di gruppi di ragazzi, tutti volontari, che scelgono di riproporre questa forma di spettacolo nella propria città, a Bologna, a Torino, a Milano come in tante altre.

Una rassegna che con due appuntamenti al mese a ingresso gratuito andrà ad aggiungersi alla già ricca programmazione del locale trasteverino e il cui filo conduttore sarà la lettura: per una sera gli ospiti faranno qualcosa di insolito rispetto alla propria immagine pubblica, “raccontandosi” attraverso la lettura di testi che ritengono importanti.

Il primo appuntamento martedì 5 dicembre ha visto sul palco Denise D’Angelilli aka @dueditanelcuore, influencer e content creator, che ha portato una rilettura del best seller di Dolly Alderton “Tutto quello che so sull’amore”. La lettura è stata arricchita da racconti di esperienze personali e da un momento finale di dialogo con il pubblico.

La stagione andrà poi avanti a martedì alterni: il secondo appuntamento martedì 19 dicembre ha visto Emanuele Atturo, redattore del blog sportivo Ultimo Uomo con una lettura a tema Tennis con testi di McPhee, Clerici, Foster Wallace.

Il 16 gennaio sarà la volta dell’attivista nel campo dei diritti di genere e performer Luce Scheggi che leggerà un classico del pensiero femminista, “Il mito della bellezza” di Naomi Wolf, mentre il 30 gennaio il giornalista e promoter Livio Ghilardi leggerà “L’ultima estate in città” di Gianfranco Calligarich, romanzo cult degli anni ‘70 che racconta Roma vista dagli occhi di un fuorisede disperato.

 di Eleonora Marino