Lavoro dipendente: le novità fiscali e contributive del 2024

Una delle più importanti novità in materia fiscale del 2024 è senza dubbio la riforma dell’Irpef (d.lgs. 216/2023) che ha ridotto a tre gli scaglioni dell’imposta. Difatti, attualmente, l’aliquota dell’imposta sul reddito delle persone fisiche è del 23% sui redditi fino a 28mila euro, del 35% sui redditi da 28mila a 50mila euro e del 43% oltre i 50mila euro.

Di seguito una tabella di confronto fra aliquote e scaglioni IRPEF 2023 e 2024:

IRPEF 2023 scaglioniAliquoteIRPEF 2024 nuovi scaglioniAliquote
fino a 15.000 euro23%fino a 28.000 euro23%
da 15.001 a 28.00025%  
da 28.001 a 50.000 euro35%da 28.001 a 50.00035%
oltre 50.000043%oltre 50.000043%

Se è vero che questa modifica riduce l’imposta sui redditi medio-bassi, è anche vero che l’intervento non è strutturale ma temporaneo (la misura è costata 4,3 miliardi), poiché varrà solo per il 2024: occorrerà attendere per capire se la misura potrà essere confermata anche per il futuro.

Ma nel 2024, oltre all’accorpamento del primo e del secondo scaglione di reddito, cambia anche la detrazione prevista per il reddito da lavoro dipendente, con conseguente ampliamento della la c.d. no tax area (limite di reddito entro il quale l’Irpef non è dovuta) che passa da euro 8.174 nel 2023 ad euro 8.500 nel 2024. In questo modo viene parificata a quella già vigente in favore dei pensionati.

Novità interessanti anche per quanto riguarda il taglio del cuneo contributivo con una riduzione della quota di contributi a carico dei lavoratori dipendenti (circa il 9% della retribuzione imponibile) del 7% per i redditi fino a 25 mila euro e del 6% per i redditi fino a 35 mila euro (la tredicesima è esclusa dal beneficio).

Va detto, però, che anche questa misura non ha carattere strutturale ed è stata finanziata solo per l’anno in corso.

È stato poi confermato anche per il 2024 il trattamento integrativo (Bonus IRPEF), ma le modalità di calcolo rispetto al 2023 sono cambiate. Questo in conseguenza della riduzione da quattro a tre degli scaglioni dell’IRPEF e delle suindicate novità in materia di detrazioni da lavoro dipendente.

Il trattamento integrativo IRPEF (che sostituisce l’ex Bonus Renzi di 80 euro mensili) ammonta a massimo 1.200 euro e viene erogato in busta paga ai lavoratori dipendenti che non superano la soglia dei 28.000 euro annui.

Chi percepisce redditi fino a 15.000 euro continuerà a ricevere la misura massima del trattamento (cento euro per dodici mesi), mentre il diritto al trattamento in forma piena potrà spettare anche a chi percepisce redditi complessivi tra 15mila e i 28mila euro lordi solo se la differenza tra le detrazioni e l’imposta lorda dovuta non supererà i 1.200 euro annui. È quindi necessario che l’ammontare delle detrazioni sia superiore all’ammontare dell’imposta lorda.

Infine si applicherà dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 (anche questa, dunque, misura non strutturale) la decontribuzione, nel limite annuale di 3mila euro, per le lavoratrici madri di due figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato (esclusi i rapporti di lavoro domestico) fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

di M. Davide Sartori