L’artista CLAIRE FONTAINE vincitrice della XXI edizione del Premio Ermanno Casoli

La Fondazione Ermanno Casoli (FEC), nata nel 2007 in memoria di Ermanno Casoli (Fabriano, 1928 – 1978) fondatore di Elica – azienda leader mondiale nella produzione di sistemi aspiranti da cucina e principale sostenitrice della FEC – ha annunciato l’artista vincitrice del Premio Ermanno Casoli 2023: l’importante riconoscimento nel campo dell’arte contemporanea in Italia è stato assegnato a Claire Fontaine, artista collettiva fondata a Parigi nel 2004 da Fulvia Carnevale e James Thornhill. Dal 2017 Claire Fontaine vive e lavora a Palermo. La pratica di Claire Fontaine non si focalizza sul genio individuale e l’eccellenza dei singoli, ma ricerca l’attivazione delle forze e delle forme presenti nella storia dell’arte e sottolinea il loro contenuto politico.

“Credo fortemente nella capacità dell’arte di fornire uno sguardo alternativo e originale. Con Claire Fontaine, vincitrice del Premio Ermanno Casoli 2023, riusciremo a guardare alcuni temi di grande attualità sotto punti di vista non convenzionali. Tramite la collaborazione con la Fondazione Ermanno Casoli, intitolata a mio padre, cerchiamo sempre di trasmettere lo sguardo innovativo dell’arte nella quotidianità e nell’approccio delle nostre persone per creare ogni giorno qualcosa di unico.” – ha dichiarato Francesco Casoli, Presidente di Elica.

Claire Fontaine, da sempre impegnata nelle questioni dell’autorialità, del femminismo e della sovversione dell’immaginario collettivo, rielabora iconografie familiari in una pratica neo-concettuale che mette in discussione la convenzione della genialità dell’autore e tende a nascondere la continuità tra le opere d’arte contemporanea e la cultura che le precede, costruendo una genealogia di rilettura e di citazione che produce narrative femministe in una storia dell’arte del Ventesimo secolo marcatamente maschile.

Come ha dichiarato Marcello Smarrelli, Direttore Artistico della Fondazione Ermanno Casoli: “Claire Fontaine ha da sempre unito la riflessione teorica alla pratica artistica e il suo lavoro rappresenta un unicum nel mondo dell’arte contemporanea. Il suo impegno nella rilettura e nella trasmissione dei testi chiave di Carla Lonzi, Lea Melandri e Silvia Federici si accompagna a una pratica che mette in discussione la questione dell’autorialità, rielaborando iconografie tratte dall’immaginario collettivo. Il duo, che si definisce “un’artista ready-made”, rifiuta il culto del genio individuale, ponendo l’accento sull’importanza fondamentale della cooperazione. L’indagine sull’attualità viene condotta tramite l’utilizzo di vari media, in particolare il neon, la scultura, la fotografia che, occupando lo spazio pubblico, acquistano la potenza comunicativa di un manifesto. La poetica di Claire Fontaine, sfruttando parole e immagini espressive, dialoga in maniera critica con il sistema politico, economico e culturale contemporaneo creando uno spazio di libertà che risveglia la coscienza individuale”.

Partendo da tali considerazioni, Claire Fontaine è stata invitata a realizzare un’opera per l’headquarter di Elica a Fabriano che, come particolare del Premio Ermanno Casoli, sarà il frutto di una residenza da parte degli artisti e di un processo di relazioni e interazioni con le persone che lavorano in azienda.

Foto per gentile concessione Ufficio stampa Elica

Il momento centrale sarà costituito da un workshop rivolto ad un gruppo di 30 donne che rivestono ruoli manageriali all’interno di Elica. Consapevoli che l’impegno professionale delle donne impone riflessioni organizzative e sociali sempre più articolate, le partecipanti, ispirate dal confronto con Claire Fontaine e con l’aiuto di alcuni testi illuminanti del femminismo, saranno chiamate a esprimersi sul tema dell’empowerment femminile con l’obiettivo di sottolineare il valore che ciascuna di esse porta ogni giorno nella dimensione lavorativa e familiare. L’intento è quello di mettere in evidenza le difficoltà e la pressione sociale delle donne che ricoprono ruoli di responsabilità, nel compito di conciliare gli aspetti lavorativi con quelli personali.

Deborah Caré, Chief Human Resources di Elica Cooking, ha detto: “Per Elica l’arte è un veicolo per innescare processi di innovazione e per lavorare su tematiche sociali. Quest’anno in particolare ci focalizzeremo sul tema della Diversity and Inclusion utilizzando un approccio non convenzionale, tipico di Elica, prendendo le distanze da luoghi comuni e stereotipi che a volte anche questo tema fa emergere. Sono certa che il confronto tra le nostre manager e Claire Fontaine restituirà considerazioni insolita e originali”.

Mercoledì 3 e giovedì 4 maggio 2023 sono iniziati i lavori per la realizzazione dell’opera, che sarà inaugurata in autunno nell’headquarter di Elica a Fabriano.

di Eleonora Marino