L’Albánia caucasica vive ancora nella comunità cristiana autocefala dell’Azerbaigian

La pagina scritta dal cristianesimo nella storia dell’Azerbaigian è di grande importanza, sia dal punto di vista storico che politico. L’Albánia caucasica era costituita da circa ventisei tribù, tra le quali gli Udi, un gruppo etnico che è sopravvissuto ed oggi abita nella Repubblica dell’Azerbaigian.

Esso è composto da poche migliaia di persone che professano il cristianesimo. La Chiesa dell’Albània caucasica o Chiesa apostolica albana o albanica, risale al periodo dell’antico stato dell’Albània Caucasica ed il suo retaggio etno-culturale è caratterizzato dall’identità fissata nel proprio nome derivato dagli “Albàni” che risale alle fonti scritte dell’antichità e del primo Medioevo nell’Albánia Caucasica ( I-VIII sec.) e nei territori separati dell’Azerbaigian dal IX al XIX secolo.

Gli autori antichi ricordano che gli albani si schierarono con i persiani contro Alessandro Magno e Gaugamela (331 a.C.) e parlarono del loro regno, confinante con l’Armenia e l’Iberia, come una delle più importanti entità politiche della regione caucasica tra i secoli I a.C. e VII d.C.

A parte i ritrovamenti archeologici, come quelli importantissimi di Mingecaur (Azerbaigian), degli Albani non ci sono giunte testimonianze dirette.

Altri elementi caratterizzanti di questo popolo sopravvissuto sono la lingua albána o udi, adottata come lingua della comunicazione interetnica nell’Albánia caucasica e l’alfabeto ( sorto a metà del IV secolo) conservatosi insieme a brevi iscrizioni lacunose e di difficile interpretazione. La lingua basata sulla proto-lingua Udi sviluppò una tradizione letteraria e storica (andata quasi completamente perduta) albána tra il IV e il XIX sec. d.C.

Foto Wikipedia

Molte testimonianze di tale cultura etno-religiosa, che vanno dal II al VII sec. dall’XI al XIII e in parte dal XVII al XVIII sec.  sono costituite da monasteri, chiese, cappelle. Va sottolineato che tale comunità ecclesiale è riuscita a sopravvivere fino ad oggi per le antichissime tradizioni di tolleranza dell’Azerbaigian.

Durante il periodo apostolico in Albánia furono istituiti un episcopato e una metropoli e il cristianesimo fu predicato dall’apostolo Bartolomeo e da Sant’Elisha, primo vescovo e arcivescovo dell’Albánia caucasica, i quali fondarono la prima cattedra episcopale in Kish. Il IV secolo d.C. invece è associato al nome di Gregorio l’Illuminatore e al re Albáno Urnayr che rese il cristianesimo religione dell’Albánia caucasica.

di Carlo Marino

#carlomarinoeuropeannewsagency