La trasformazione digitale della PA come leva per aumentare la fiducia nelle istituzioni. Il ministro Zangrillo in Lussemburgo per la riunione del comitato OCSE Public Governance

Innovazione per affrontare le sfide globali, trasformazione della governance pubblica per favorire la democrazia digitale e rafforzamento della funzione relativa alle risorse umane per costruire il servizio pubblico del futuro. Questi i temi al centro della quarta riunione a livello di ministri del Public Governance Committee (Pgc) dell’OCSE intitolata ‘Building trust and reinforcing democracy’ tenutasi lo scorso 18 novembre a Lussemburgo, alla quale ha preso parte, nella sua prima missione internazionale in rappresentanza dell’Italia, anche il Ministro per la PA, Paolo Zangrillo.

La riunione, la prima nel contesto della Reinforcing Democracy Initiative lanciata dall’OCSE nel 2021, aveva come obiettivo quello di definire l’agenda della filiera Public Governance dell’OCSE per i prossimi anni. L’evento è stato l’occasione, per il ministro Zangrillo, per avere colloqui bilaterali, tra cui quelli con il Segretario generale dell’OCSE, Mathias Cormann, e con il Ministro della funzione pubblica francese, Stanislas Guerini, con il quale è stata espressa la volontà di dare continuità alla Dichiarazione d’Intenti adottata lo scorso marzo, nel solco del Trattato del Quirinale, evidenziando come Italia e Francia abbiano davanti sfide comuni. Intervenendo nella sessione intitolata ‘Trasformare la governance pubblica per la democrazia digitale’, il ministro Zangrillo ha sottolineato il ruolo della trasformazione digitale dei servizi pubblici quale “fattore chiave abilitante per migliorare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”.

“Le pubbliche amministrazioni devono diventare più flessibili, agili e reattive nel modo in cui organizzano, premiano i comportamenti virtuosi e abilitano il proprio lavoro – ha ricordato Zangrillo –. Per fare ciò, dobbiamo consentire al settore pubblico di avere le capacità per orientarsi al futuro al fine di identificare il modo in cui il lavoro cambierà, le competenze e i talenti che saranno necessari e i piani per passare dallo stato di prontezza operativa attuale a quello che sarà necessario in futuro”.

di Massimiliano Gonzi