La lacrimazione della Madonna delle lacrime a Siracusa

Foto della pagina Facebook del Santuario di Siracusa

A Siracusa, come tutti gli anni, dal 29 agosto al 1° settembre è stato celebrato il 78° anniversario della lacrimazione del quadretto della Madonna delle Lacrime.

Non tutti conoscono la storia della lacrimazione.

Era il 29 agosto del 1953 e la modesta casa di Via degli Orti di S. Giorgio n.11, abitata dai coniugi Antonina Giusto, casalinga e Angelo Iannuso, operaio.

La coppia si era sposata a marzo dello stesso anno e come dono di nozze aveva ricevuto da una cugina un quadretto di gesso smaltato, cm. 23 di base per cm. 28 di altezza, raffigurante la Madonna, che mostra il proprio Cuore Immacolato, che fu posto come capezzale sopra al letto matrimoniale.

Quel giorno Antonina Giusto, che era alla sua prima gravidanza, che si rivelò subito difficile, stava molto male a causa della tossicosi gravidica che l’aveva colpita, la notte verso le 3.00 fu colpita da un attacco quasi epilettico, che le fece perdere la vista e la conoscenza, quando si svegliò, all’incirca alle 9.00 del mattino vide che dagli occhi dell’immagine della Vergine Maria sgorgavano lente delle lacrime. Chiamò immediatamente la cognata Grazia Iannuso e la zia Antonina Sgarlata, che all’inizio credettero che la donna avesse delle allucinazioni dovute alla malattia, ma cedendo alle sue insistenze si avvicinarono al quadretto della Madonna e constatarono con i loro occhi che effettivamente la Madonnina (da quel momento così il popolo chiamò l’effige) piangeva! Chiamarono quindi i vicini per far constatare loro il miracolo.

Alle 17.30 rientrò il marito Angelo, e mezz’ora dopo anche lui assistette alla lacrimazione.

Il primo evento miracoloso lo ebbe Antonina, che da quel momento non soffrì più dei disturbi legati alla gravidanza e, successivamente, affrontò tutte le altre gravidanze senza avere i vecchi malesseri.

La Madonnina quel giorno pianse sette volte ad intervalli regolari.

La folla, che andava crescendo man mano che il tempo passava, fu tale che la polizia (che constatò che effettivamente la Vergine piangeva) dovette istituire un servizio d’ordine.

Il Parroco del Pantheon, don Giuseppe Bruno, con il permesso della Curia arcivescovile di Siracusa, si recò il 1° settembre verso le 11.00 in casa Iannuso, con alcuni dottori del Laboratorio di Igiene e Profilassi della Provincia. Questi esperti, tra cui il dottor Michele Cassola, dichiaratamente ateo, e che in seguito presiederà la Commissione scientifica, si trovarono ad essere testimoni oculari della lacrimazione, con la loro descrizione del miracolo: Gli occhi della statuetta raffigurante la Vergine Maria, si mostrarono gonfi di lacrime come una persona che ha una forte emozione. Le lacrime scesero rigando il delicato volto, andando a raccogliersi nel cavo della mano, i chimici con la loro provetta, riuscirono a raccoglierne una parte di circa un centimetro cubo.

La statuetta fu prelevata dalla Commissione e dalla relazione si legge che la parte di apparente maiolica dell’effige della Vergine, fu staccata dal vetro nero di supporto e si poté rilevare che era costituita da uno spessore di gesso da 1 a 2 cm. circa e che al momento dell’esame era completamente asciutta; poi il liquido raccolto venne sottoposto ad una serie di analisi chimico-fisico-biologiche, e furono confrontate con il secreto lacrimale di un adulto e di un bambino di due anni e sette mesi, facevano riscontrare la stessa composizione e le stesse sostanze escretorie del tipo di lacrime umane; la relazione porta la firma dei componenti e dello stesso presidente della Commissione, il dottor Cassola, il quale pur essendo ateo e non credente, non sapeva spiegarsi scientificamente il fenomeno; la data della relazione è del 9 settembre 1953.

La Chiesa a questo punto si dichiarò e tre mesi dopo, il 12 dicembre 1953, l’Episcopato della Sicilia, unanimemente dichiarò autentica e senza dubbio la lacrimazione prodigiosa. Un anno dopo papa Pio XII, il 17 ottobre 1954 diffuse nel mondo un radiomessaggio, dicendo tra l’altro: «Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di quelle lacrime? Oh, le lacrime di Maria!».

Intanto numerosissimi furono i miracoli di guarigione, tanto che si allestì un museo con cuori votivi di ringraziamento e protesi ormai inutili regalate a testimonianza.

S. Giovanni Paolo II, dopo la visita al Santuario avvenuta il 6 novembre 1994, dedicò questa preghiera alla Madonna delle Lacrime:

“Guarda con materna bontà il dolore del mondo!

Asciuga le lacrime dei sofferenti, dei dimenticati, dei disperati, delle vittime di ogni violenza.

Ottieni a tutti lacrime di pentimento e di vita nuova, che aprano i cuori al dono rigenerante dell’Amore di Dio.

Ottieni a tutti lacrime di gioia dopo aver visto la profonda tenerezza del tuo cuore. Amen”.

di Francesca Caracò