La giornata internazionale dei diritti della donna: l’origine della ricorrenza

Come da tradizione, l’8 marzo abbiamo celebrato la cosiddetta Festa della donna, ma dove nasce questa ricorrenza e per quali ragioni è stata scelta tale data?

ph P. Arigotti

Comincerei ricordando che lo scopo della giornata dovrebbe essere quello di fornire uno spunto di riflessione, tenendo presenti gli importanti passi in avanti compiuti per conseguire la tanto auspicata parità dei sessi in ambito politico, economico e sociale, senza mai dimenticare le innumerevoli realtà dove questi traguardi appartengono ancora alla mera utopia.

Le prime giornate dedicate ai diritti delle donne si celebrarono negli Stati Uniti, dove fu il Partito socialista americano, forza politica oggi non più esistente, ad invitare nel 1909 tutte le sezioni ad organizzare iniziative per l’ultima domenica di febbraio, dedicate alla concessione del diritto di voto alle donne. L’anno seguente, dopo diversi scioperi femminili, il cosiddetto Woman’s day sarebbe stato festeggiato, sempre a fine febbraio, in varie città americane, tra le quali la stessa New York. Queste iniziative si innestavano nell’ambito di due diverse conferenze internazionali delle donne socialiste, quella di Stoccarda del 1907 e poi Copenaghen 1910, tutte incentrate sul suffragio femminile.

Fu in occasione di quest’ultimo consesso che venne votata una risoluzione per l’istituzione di una giornata internazionale dedicata ai diritti della donna, che fu festeggiata per la prima volta in varie nazioni europee (Germania, Danimarca, Austria, Svizzera) il 19 marzo del 1911, mentre la Francia scelse come data il 18 marzo in memoria della Comune di Parigi e la Svezia optò per il primo maggio, per associare le celebrazioni con quella per la giornata del lavoro. Sarebbe stato in Germania nel 1914 che, in occasione delle manifestazioni socialiste della settimana rossa, la festività sarebbe stata celebrata per la prima volta l’8 marzo.

La Grande guerra interruppe le nuove celebrazioni, ma fu proprio per manifestare contro il conflitto che a San Pietroburgo si tenne, in data 8 marzo 1917 (il 23 febbraio per il calendario giuliano allora vigente in Russia) una grande manifestazione delle donne socialiste, che aprì le porte ai sommovimenti che di lì a poco avrebbero fatto crollare il regime zarista. Per questo motivo il 24 giugno 1921, in occasione della seconda conferenza internazionale delle donne comuniste tenutasi a Mosca, fu scelta la data dell’8 marzo per la giornata internazionale della donna. Il 12 marzo dell’anno seguente la ricorrenza fu festeggiata per la prima volta in Italia, per iniziativa del neonato partito comunista d’Italia: fu scelta quella data perché si trattava della prima domenica utile dopo l’8 marzo.

Conclusasi la Seconda guerra mondiale, le origini della ricorrenza furono presto dimenticate (probabilmente per ragioni politiche) e nacquero nuove e fantasiose ricostruzioni storiche, tra le quali maggior fortuna ebbe il ricordo della morte di centinaia di operaie in un rogo scoppiato in una fabbrica di camicie di New York l’8 marzo 1908: in realtà tale incidente non ha mai avuto luogo, probabilmente si fece (volutamente o meno) confusione con un altro incidente sul lavoro occorso sempre a New York il 15 marzo 1911, nel quale trovarono la morte 146 lavoratori (123 dei quali donne), prevalentemente immigrati italiani ed ebrei.

Nonostante molte ricerche, condotte anche da diverse femministe, abbiano dimostrato l’inesattezza storica di questa ed altre ricostruzioni, ancora oggi nella memoria collettiva e nei mass media è quella che va per la maggiore.

La consacrazione ufficiale dell’8 marzo come giornata dedicata ai diritti delle donne, già festeggiata da tempo in numerosi paesi, avvenne con la risoluzione dell’Assemblea generale ONU 32/142 del 16 dicembre 1977, dedicata ufficialmente ai diritti delle donne ed alla pace internazionale (ricordiamo anche la ricorrenza del 25 novembre, dedicata all’eliminazione della violenza contro le donne).

In Italia il simbolo tradizionale dell’8 marzo è la mimosa: la scelta di questo fiore, che sboccia proprio agli inizi di marzo, pare sia stata suggerita da alcune militanti politiche comuniste – Teresa Noce, Rita Montagnana, Teresa Mattei – in occasione delle prime celebrazioni in Italia dopo la liberazione, l’8 marzo 1946.

In occasione delle elezioni amministrative del marzo del 1946, le prime consultazioni libere dopo la fine della dittatura, le donne italiane poterono esercitare per la prima volta il diritto di voto.

di Paolo Arigotti