Intervista con Massimo Mazzucco

Ciao Massimo, grazie per la tua disponibilità. Ci vuoi raccontare qualcosa su di te e sul tuo percorso professionale per iniziare?

Da giovane ho fatto il fotografo di moda. Avevo iniziato come assistente di Oliviero Toscani, e poi ho lavorato per le riviste un po’ in tutto il mondo. Poi mi sono dedicato al cinema, come sceneggiatore e regista. Come regista ho fatto alcuni film cosiddetti “d’autore”, e poi a partire dal 2001, dopo l’11 settembre, ho deciso di dedicarmi interamente alla controinformazione e ai documentari.

Tu hai creato un canale di divulgazione alternativo tra i più conosciuti ed apprezzati: ci vuoi dire da dove nasce la tua passione per l’approfondimento di fatti storici di primaria importanza?

Non saprei dirti sinceramente da dove nasca questa passione. Posso solo dire che quando mi trovo di fronte ad una bugia, oppure ad un fatto storico raccontato in modo distorto, sento la necessità di raccontarlo correttamente.

Quali sono le tematiche più apprezzate dal tuo pubblico? Hai un target di riferimento?

Il mio target in realtà sono tutte le persone che amano pensare con il proprio cervello. Non esiste una categoria da un punto di vista demografico. Esistono però persone che sono abituate ormai da decenni, ad informarsi solo tramite la televisione, mentre altre, fortunatamente, hanno deciso di prendere in mano la situazione e di andare a cercarsi le informazioni direttamente in rete. Io faccio riferimento a questo secondo gruppo.

La Storia e la geopolitica sono fra gli argomenti più ricercati dagli utenti della cosiddetta informazione alternativa: secondo te da dove nasce questa “fame” di news?

Nasce dalla fame di verità. Moltissime persone capiscono che se non comprendi ciò che è successo nel passato non puoi comprendere quello che è successo oggi. Per questo Internet si è rivelato uno strumento eccezionale, perché permette, da una parte, un accesso praticamente illimitato a tutte le formazioni storiche, e dall’altro, ti permette di raggiungere milioni di persone senza dover attraversare il filtro della censura.

Uno dei tuoi lavori più noti ha riguardato i fatti dell’undici settembre. Mi piacerebbe ci parlassi di questo documentario.

In realtà ho fatto tre documentari sull’11 settembre. Il primo si intitolava “Inganno globale”, e fu mandato in onda da Matrix di Enrico Mentana nel 2006. Il secondo si intitolava “Il nuovo secolo americano”, ed è del 2008. Il terzo, che è anche il più completo, si intitola “11 settembre la nuova Pearl Harbor”, e riassume praticamente 10 anni di dibattito sulla questione dell’11 settembre. Dopo aver completato questo documentario ho smesso di occuparmi di questo argomento, perché in realtà non c’è più assolutamente niente da aggiungere a quello che ho già fatto.

Posso chiedere una tua personale opinione sui principali fatti di questi ultimi due anni: pandemia e guerra?

A domande del genere posso rispondere solo in modo molto sintetico. La pandemia, a mio parere, è stata creata intenzionalmente in laboratorio, ed è servita ad imporre, insieme all’obbligo vaccinale, una “cultura dell’ubbidienza sanitaria” in tutto il mondo. Questo naturalmente fa parte del grande disegno che cerca di togliere ai cittadini le loro libertà più fondamentali. Rispetto alla guerra, posso solo rimandare ad un documentario che ho fatto di recente, e che si intitola “Ucraina la sua verità”, che potete trovare sul mio sito, luogocomune.net. In sostanza, io ritengo che questa sia una stata una guerra voluta dagli americani, che hanno provocato Putin fino al punto da obbligarlo ad invadere l’Ucraina. Ed ora sono quelli che ne traggono i vantaggi più vistosi.

In conclusione, vuoi ricordarci i tuoi riferimenti e contatti sul web?

Luogocomune.net è il mio sito di riferimento. L’ho fondato nel 2004, e su questo sito potete trovare tutti i miei contatti, e tutto il lavoro che abbiamo svolto negli ultimi 18 anni.

di Paolo Arigotti