Il ministro Elena Bonetti sulla riforma del family act: “Uno strumento per promuovere politiche a sostegno non solo della famiglia, ma anche del lavoro femminile”

Per fare in modo di aumentare “quantità e qualità del lavoro femminile ci vuole una strategia, ed è quello che il governo ha fatto con la prima strategia per la parità di genere”. Lo ha detto il ministro alla famiglia e alle pari opportunità, Elena Bonetti, a margine del workshop ‘Decontribuzione e politiche per l’assunzione delle lavoratrici’ organizzato dall’Inps a Roma. “Servono leve di carattere fiscale come la decontribuzione che ha dimostrato di essere uno strumento efficace non solo per l’entrata nel mondo del lavoro, ma anche per la permanenza. Con la legge di bilancio decontribuiamo i contributi a carico della lavoratrice per le donne che rientrano a lavoro dopo la maternità”. Accanto a questo “servono politiche che vadano a sostenere da un punto di vista finanziario le famiglie, in particolare quelle in cui anche le donne lavorano, proponendo percorsi di permanenza nel mondo del lavoro per le donne, formazione alle nuove competenze e ovviamente strumenti di condivisione e conciliazione per le donne e per gli uomini”. In questo senso “fondamentali sono i congedi di paternità accanto a quelli di maternità”. Tutto questo “è inserito nella riforma del family act che per la prima volta nel nostro Paese, a partire dall’assegno unico universale, che partirà da gennaio, promuove insieme politiche a sostegno della natalità e della genitorialità, oltre al lavoro femminile e giovanile”.

di Massimiliano Gonzi