Il discorso di Sergey Lavrov, ministro degli Esteri russo, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in qualità di presidente di turno

Non entreremo nel merito delle parole spese da Sergey Lavrov in occasione dell’apertura dei lavori del consiglio di sicurezza ONU, del quale la Federazione russa detiene la presidenza di turno, limitandoci a riprenderne alcuni passaggi. Il testo integrale, per chi fosse interessato, è reperibile al seguente link: www.italiabrics.it/2023/04/25/lavrov-al-consiglio-di-sicurezza-dellonu/. Veniamo ai passaggi del discorso che abbiamo scelto per voi. “Nei suoi poco meno 80 anni di esistenza, l’ONU ha svolto l’importante missione affidatale dai suoi fondatori. Per diversi decenni, un’intesa di base tra i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulla supremazia degli obiettivi e dei principi della Carta ha garantito la sicurezza globale.” […] “Oggi il sistema ONU-centrico sta attraversando una profonda crisi. La ragione principale risiede nel tentativo di alcuni membri di sostituire il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite con un certo ordine “basato sulle regole”. Nessuno ha visto queste regole. Non sono state discusse in colloqui internazionali trasparenti. Vengono inventate e utilizzate per contrastare il naturale processo di formazione di nuovi centri di sviluppo indipendenti che incarnano oggettivamente il multilateralismo. Si cerca di frenare i nuovi centri di sviluppo con misure unilaterali illegali, negando loro l’accesso alle moderne tecnologie e ai servizi finanziari, escludendoli dalle catene di approvvigionamento, sequestrando le loro proprietà, distruggendo le loro infrastrutture critiche e manipolando norme e procedure universalmente accettate.” […] “Nel disperato tentativo di affermare il proprio dominio punendo i disobbedienti, gli Stati Uniti sono arrivati a distruggere la globalizzazione, che hanno presentato per molti anni come un grande beneficio per l’umanità al servizio del sistema multilaterale dell’economia globale. Washington e il resto dell’Occidente che gli obbedisce usano queste regole per giustificare misure illegittime contro i Paesi che costruiscono le loro politiche in conformità con il diritto internazionale e si rifiutano di seguire gli interessi egoistici del “miliardo d’oro”. Chi non è d’accordo viene messo nella lista nera in base al principio che “chi non è con noi è contro di noi. “ […] “I Vertici per la democrazia, l’Alleanza per il multilateralismo, il Partenariato globale sull’IA, la Coalizione per la libertà dei media, l’Appello di Parigi per la fiducia e la sicurezza nel cyberspazio – tutti questi e altri progetti non inclusivi sono stati concepiti per ostacolare i colloqui sulle questioni corrispondenti sotto l’egida dell’ONU e per imporre concetti e soluzioni non consensuali a vantaggio dell’Occidente. Prima si accordano su qualcosa in privato, come un piccolo gruppo, e poi presentano quanto concordato come “posizione della comunità internazionale”. Diciamo le cose come stanno: nessuno ha autorizzato la minoranza occidentale a parlare a nome di tutta l’umanità.” […] “L’affermazione “orgogliosa” del capo della diplomazia dell’UE Josep Borrell, secondo cui l’Europa è un “giardino” e il resto del mondo è una “giungla”, la dice lunga sulla loro concezione di eccezionalità.” […] “Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno dispiegato forze significative per minare il multilateralismo nella regione dell’Asia-Pacifico, dove da decenni sta prendendo forma un sistema di cooperazione economica e di sicurezza aperto e di successo incentrato sull’ASEAN. Questo sistema li ha aiutati a sviluppare approcci consensuali adatti ai 10 membri dell’ASEAN e ai loro partner di dialogo, tra cui Russia, Cina, Stati Uniti, India, Giappone, Australia e Repubblica di Corea, garantendo così un vero multilateralismo inclusivo. Washington ha poi avanzato la sua Strategia Indo-Pacifica nel tentativo di rompere questa architettura consolidata.” […] “Gli Stati Uniti stanno guidando gli sforzi per sviluppare meccanismi di interferenza nella sicurezza marittima, al fine di proteggere gli interessi unilaterali dell’Occidente nella regione del Mar Cinese Meridionale. Josep Borrell, di cui ho parlato prima, ha promesso ieri di inviare forze navali dell’UE in questa regione. Nessuno nasconde che questa strategia indo-pacifica mira a contenere la Cina e a isolare la Russia. È così che i nostri colleghi occidentali interpretano il concetto di multilateralismo effettivo nella regione Asia-Pacifico.” […] “Non appena l’Organizzazione del Trattato di Varsavia è stata sciolta e l’Unione Sovietica è scomparsa dall’arena politica, molti hanno nutrito la speranza che il principio di un vero multilateralismo senza linee di demarcazione nell’area euro-atlantica potesse prendere vita. Tuttavia, invece di sfruttare il potenziale dell’OSCE su base paritaria e collettiva, i Paesi occidentali non solo hanno mantenuto la NATO ma, nonostante le loro ferme promesse in senso contrario, hanno perseguito una sfacciata politica controllo delle aree limitrofe, comprese quelle che sono e sono sempre state di interesse vitale per la Russia.” […] “La Russia ha pazientemente cercato di raggiungere accordi multilaterali reciprocamente vantaggiosi, basandosi sul principio della sicurezza indivisibile, solennemente dichiarato ai massimi livelli nei documenti dei vertici OSCE del 1999 e del 2010. Esso afferma senza ambiguità, nero su bianco, che nessuno deve rafforzare la propria sicurezza a scapito di quella degli altri e che a nessuno Stato, gruppo di Stati o organizzazione può essere assegnata la responsabilità primaria del mantenimento della pace nella regione dell’organizzazione o considerare qualsiasi parte della regione OSCE come propria sfera di influenza.” […] “Il bombardamento illegale della Jugoslavia nel 1999, che prevedeva l’uso di testate all’uranio impoverito e che in seguito ha portato a un aumento dei casi di cancro tra i cittadini serbi e i membri dell’esercito della NATO, è un altro caso lampante. Joseph Biden era allora senatore e ha dichiarato davanti alle telecamere, non senza orgoglio, di aver personalmente chiesto di bombardare Belgrado e di distruggere i ponti sul fiume Drina.” […]  “Dalla Seconda Guerra Mondiale, Washington ha portato a termine decine di operazioni militari criminali e sconsiderate senza nemmeno cercare di ottenere una legittimazione multilaterale. Perché preoccuparsi, con la loro serie di “regole” arbitrarie? La vergognosa invasione dell’Iraq da parte della coalizione guidata dagli Stati Uniti nel 2003 è stata condotta in violazione della Carta delle Nazioni Unite, proprio come l’aggressione alla Libia nel 2011. Entrambe hanno portato alla distruzione di uno Stato, alla perdita di centinaia di migliaia di vite e al dilagare del terrorismo.” […] “Sono stati compiuti sforzi multilaterali per fermare la guerra scatenata nell’est dell’Ucraina a seguito di un colpo di Stato. Questi sforzi verso una soluzione pacifica si sono concretizzati in una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha approvato all’unanimità gli accordi di Minsk. Kiev e i suoi capi occidentali hanno calpestato questi accordi. Hanno persino ammesso cinicamente, con una punta di orgoglio, di non aver mai pianificato di rispettarli, ma di voler solo guadagnare tempo per riempire l’Ucraina di armi da usare contro la Russia.”  […] “Il multilateralismo implica il rispetto della Carta delle Nazioni Unite e di tutti i suoi principi interconnessi, come ho già detto. La Russia ha spiegato chiaramente gli obiettivi che sta perseguendo nel condurre la sua operazione militare speciale: eliminare la minaccia alla sua sicurezza che la NATO sta creando da anni direttamente ai suoi confini e proteggere le persone che sono state private dei diritti dichiarati nelle convenzioni multilaterali.” […] “Sono tentato di chiedere, per contrasto, sullo sfondo dell’isteria alimentata dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea: cosa hanno fatto Washington e la NATO in Jugoslavia, Iraq e Libia? C’erano minacce alla loro sicurezza, cultura, religione o lingua? A quali standard multilaterali si sono ispirati quando hanno dichiarato l’indipendenza del Kosovo in violazione dei principi dell’OCSE e quando hanno distrutto Iraq e Libia, stabili ed economicamente ricchi, a diecimila miglia di distanza dalle coste americane?” […] “Quando parliamo di multilateralismo, non possiamo limitarci a un solo contesto internazionale: allo stesso modo, non possiamo ignorare questo contesto internazionale quando parliamo di democrazia. Non dovrebbero esistere due pesi e due misure. Sia il multilateralismo che la democrazia dovrebbero essere rispettati all’interno dei Paesi membri e nelle loro relazioni reciproche.” […] “Un autentico multilateralismo oggi richiede che l’ONU si adatti agli sviluppi oggettivi del processo di formazione di un’architettura multipolare delle relazioni internazionali. È indispensabile accelerare la riforma del Consiglio di Sicurezza, ampliando la rappresentanza dei Paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina. L’eccessiva rappresentanza dell’Occidente in questo principale organo delle Nazioni Unite mina il principio del multilateralismo.” […] “Per concludere, vorrei far sapere ai giornalisti che stanno coprendo il nostro incontro che ai loro colleghi dei media russi non è stato permesso di venire qui. L’Ambasciata degli Stati Uniti a Mosca si è cinicamente detta pronta a consegnare loro i passaporti con i visti, ma solo quando il nostro aereo stava decollando. Ho quindi una grande richiesta da farvi. Per favore, sopperite all’assenza di giornalisti russi. Fate in modo che il pubblico mondiale possa utilizzare i vostri reportage per cogliere ogni aspetto dei commenti e delle valutazioni.”

di Paolo Arigotti