Fisco: numerose le scadenze in arrivo. Rischio ingorgo. I commercialisti chiedono il rinvio a settembre e non escludono lo sciopero in caso di diniego.

Maratona di adempimenti fiscali per i commercialisti italiani, che proseguirà fino alla fine del mese. Agli appuntamenti stabiliti si aggiungono, infatti, quelli rinviati a causa dell’emergenza dettata dal Coronavirus. Nei giorni scorsi i commercialisti in una lettera al governo, in cui si chiedeva un nuovo rinvio ne hanno contati 246 da metà alla fine del mese. Un ulteriore rinvio però avrebbe fatto mancare ancora alle casse dello Stato, già provate dall’emergenza, un flusso stimato intorno a 8,4 miliardi. A causa di questa tabella di marcia così serrata, i commercialisti sono tornati a chiedere una riapertura dei termini fino al 30 settembre. Lunedì, 20 luglio 2020, è stata la scadenza più consistente, con il pagamento del saldo 2019 e dell’acconto 2020 delle imposte sui redditi. Pagamento anche per le partite Iva soggetti Isa (indici sintetici affidabilità fiscale) ed il saldo 2019 dei versamenti Iva. Appuntamento anche per le e-fatture con il versamento dell’imposta di bollo per quelle emesse da aprile a giugno. Si versa, inoltre, il saldo 2019 della cedolare secca e il primo acconto 2020. Acconto 2020 e saldo 2019 anche per i soggetti Ires e per l’Irap. In realtà per quanto riguarda i saldi ed acconti di Iva e imposte dirette (Ires e Irpef) il pagamento può essere rinviato anche fino al 20 agosto, ma pagando una maggiorazione dello 0,40%.

di Massimiliano Gonzi