FISCO: la ricerca Elexia stabilisce un nuovo record di crediti Irpef per il 2020. Superati i 23 miliardi di euro

Un contributo decisivo a far lievitare la torta dei crediti Irpef è venuto dai bonus legati alle ristrutturazioni della casa, al contestuale acquisto di mobili e al risparmio energetico. I contribuenti che hanno inserito nella dichiarazione dei redditi spese per il recupero del patrimonio edilizio sono raddoppiati, passando dai 4,8 milioni del 2009 ai 9,9 del 2018. L’ammontare delle spese portate in detrazione dalle imposte ha superato i 6,7 miliardi nel 2018, ovvero circa un terzo dell’intera torta dei crediti Irpef. Fra chi ha ristrutturato la casa, circa 12 su 100 hanno anche acquistato mobili ed elettrodomestici.

Significativo, poi, il boom della previdenza complementare, che ha visto quasi triplicare gli iscritti in un decennio: da 707.000 nel 2009 a 1 milione 913.000 nel 2018. I crediti irpef, ricorda la ricerca Elexia, possono essere incassati subito se i contribuenti percepiscono redditi da un sostituto d’imposta, come il datore di lavoro o l’Inps in caso di pensione o possono essere utilizzati mediante l’istituto della compensazione. Chi non può accedere a questi istituti, invece, può chiedere il rimborso all’Agenzia delle Entrate con tempi che, seppur migliorati, non sono ancora brevi. Calano i contribuenti che chiudono a debito Scende invece il numero di contribuenti che chiudono la propria dichiarazione dei redditi con un saldo da pagare. Secondo la ricerca Elexia, infatti, sono passati da 7,4 milioni nel 2009 a 5,2 milioni nel 2018. Si tratta in prevalenza di professionisti e lavoratori autonomi, che avevano registrato un incremento nel giro d’affari. Il meccanismo degli acconti versati in anticipo, infatti, ha ridotto nel tempo i casi in cui il contribuente si trova a dover versare un saldo. L’importo complessivo del saldo a debito, tuttavia, è rimasto stabile nel decennio, intorno agli 8 miliardi.

di Massimiliano Gonzi