Il Motocross è uno sport che nel corso del tempo ha subito molti cambiamenti sia dal punto di vista tecnico che nell’evoluzione del mezzo. Questa disciplina è dura, ricca d’azione e adrenalinica, facente parte degli Action-Sports. Il motocross prevede alcune specialità molto diverse tra loro, cercheremo qui di capirne di più.
Il MotorSports contiene al suo interno moltissimi sport e specialità basate sull’utilizzo di mezzi meccanici a motore, tra i numerosi sport ce n’è uno che si distingue per la sua durezza e impegno psicofisico, il Motocross.
Considerato un AcionSports il motocross è uno sport duro dal punto di vista psicofisico, esso si divide in diverse specialità, Motocross, Supercross, Enduro e Freestyle, discipline apparentemente simili dal punto di vista dei mezzi e dell’abbigliamento ma, in realtà, totalmente diverse per regolamento e tipo di sport.
Nel Motocross abbiamo una gara che dura venti minuti, alla fine dei quali sono obbligatori tre giri pe determinare il vincitore. I piloti partono allineati orizzontalmente l’uno con l’altro, le piste sono tutte all’aperto e comprendono salti, buche avvallamenti, discese e salite. Nel Supercross, disciplina molto in voga negli USA i tracciati sono tutti artificiali creati all’interno di stadi, i percorsi sono piatti, senza discese né salite e sono composti da curve paraboliche e salti spettacolari. Nell’Enduro invece il pilota corre da solo, combattendo contro il cronometro. La gare consistono nell’arrivare dal punto A al punto B nel minor tempo possibile, lungo un percorso all’interno di boschi e radure. Il Freestyle Motocross invece è la specialità più spettacolare, consiste in gare a punteggio. I piloti eseguono salti enormi che arrivano a misurare anche 40 metri su rampe artificiali, durante questi salti vengono compiute acrobazie spettacolari.
Il Motocross ha avuto moltissimi cambiamenti nel corso del tempo, con l’evoluzione dei mezzi i percorsi sono diventati sempre più impegnativi, la velocità è aumentata e i salti sono divenuti sempre più grandi e spettacolari. Questo ha fatto sì che il pilota di motocross è diventato un atleta a 360’, gli atleti nei periodi di preparazione alle gare arrivano ad allenarsi fino a nove volte a settimana, facendo più di una seduta di preparazione durante la singola giornata, alternando allenamenti funzionali a quelli in palestra, molti chilometri fatti di corsa o in bicicletta per rinforzare la respirazione, ovviamente ci si allena tanto in moto sia in sessioni di pura tecnica che in allenamenti di resistenza sul mezzo. Fisicamente un pilota deve essere atletico e scattante ma, anche resistente, visto che una gara dura venti minuti più tre giri, nei quali l’atleta deve guidare la moto in piedi per attutire gli impatti, spingere con forza sulle pedane per non far pattinare la moto e combattere contro gli avversari per vincere.
Ma se abbiamo appurato che con l’evoluzione dello sport il pilota è diventato un atleta completo, esso si è dovuto adeguare alle grandi evoluzioni tecniche che queste moto hanno subito.
Il cambiamento più importante, avvenuto negli ultimi 15 anni, è legato alla potenza e alla cilindrata, difatti, le categorie regine sono passate dall’utilizzo di motori a due tempi a quelli a quattro tempi, aumentando la cilindrata da 250cc a 450cc. Queste moto meno brusche nell’erogazione della potenza del motore rispetto alle precedenti sono più potenti e veloci, per cui anche i telai e le sospensioni hanno avuto alcuni step evolutivi in termini di guidabilità, comfort e peso, rendendo il controllo del mezzo da parte del pilota più agevole su terreni molto accidentati, ricchi di canali, buche e salti che diventano sempre più alti e lunghi, la tecnologia arriva anche con l’elettronica grazie ai vari controlli di trazioni, mediante essi le moto evitano il più possibile lo ‘’Spin’’, ovvero la perdita di aderenza in accelerazione della ruota posteriore.
Abbiamo parlato del fisico e della tecnologia che c’è dietro a questo sport ma, le moto si guidano con la testa, il motocrossista agonista è una persona in grado di spingere il tastino on/off nella sua mente. In questo modo riesce a mettere da parte paura e dubbi durante la prestazione, è colui che riesce a ragionare e pensare, a capire dove mettere le ruote durante una baraonda di quaranta piloti, che partono in linea orizzontale e si ritrovano a girare tutti insieme alla prima curva che, non misura più di sei metri di larghezza. Il pilota è quella persona, che una volta indossato il casco, diventa quasi un super eroe, simile a quelli che si possano vedere nei film. Il motocrossista sa cosa vuol dire rischiare infortuni anche molto gravi, è una persona che agli occhi del pubblico può sembrare eccentrica e sprezzante del pericolo ma, in realtà è un individuo a cui piace divertirsi e che conosce bene il valore della vita.
Il Motocross non è uno sport per tutti, ma sicuramente è una disciplina che una volta vista dal vivo piace a tutti.
di Gabriele Michelangelo Baldoni