I lavoratori CRI vivono momenti pesanti, con problemi che non si sa più dove mettere e con qualcuno pensa bene di aggiungerci del suo.
Il 18 febbraio è iniziata la procedura di individuazione della dotazione organica dell’Ente strumentale alla CRI. I numeri comunicatici per la II fase sono: 532 unità cui aggiungere 22 Dirigenti.
La FIALP CISAL ha chiesto che prima di procedere alla dichiarazione di esubero del personale venissero resi noti tutti i dati della mobilità nella disponibilità del lavoratori dell’Ente, per evitare l’inizio di una procedura che può trovare il nostro accordo solo se si conclude con la sistemazione idonea di tutto il personale.
Questi dati possono essere forniti, in misura esaustiva, solo dalla Funzione Pubblica, alla quale scrivemmo a fine dicembre, ed alla quale oggi abbiamo sollecitato nuovamente un incontro, viste le accelerazioni impresse alla procedura. Dobbiamo rilevare quanto ancora i ritardi accumulatisi danneggino il personale CRI, consentendo al personale delle ex Province una ipotizzabile precedenza, in ordine temporale, sulla scelta delle destinazioni, cosa che ci sembra contraria all’intendimento delle norme promulgate.
In questa situazione si è inserito un ulteriore elemento di confusione quando individua un numero conclusivo di 165 unità interessate (ruolo organico a regime dell’Ente strumentale – III fase), e non quello delle 554 comunicato nella riunione di qualche giorno prima. Ci chiediamo, quali saranno i numeri giusti?
Se oggi il Presidente ha facoltà di individuarne 532, per poi restringere la scelta più avanti a 165, i questi lavoratori prima presi e poi lasciati fuori, quale destino avranno? Quello promesso ai 165 alla fine del loro percorso (oggi fissato al 31.12.2017) o solo un colpevole ritardo nella scelta di quello che resterà dopo la procedura prevista per coloro che saranno posti in esubero ora? Anche a queste questioni dovrà essere chiamata a rispondere compiutamente la Funzione Pubblica.
Il Portale per i lavoratori CRI è ancora chiuso: quando il personale dell’Ente strumentale sarà finalmente posto in condizione di reale parità con gli altri “esuberati” dello Stato?
Ogni giorno perso oggi lo dobbiamo valutare come una riduzione della possibilità offerta, oppure ci sono meccanismi che non conosciamo?
Anche le diverse ipotesi sui tempi di consegna delle password da parte della Funzione Pubblica, a nostro avviso strettamente legate alla tempistica sulla determinazione della dotazione organica del nuovo Ente strumentale alla CRI, non ci lasciano tranquilli. Riteniamo doverosa una maggiore chiarezza ai lavoratori.
E siccome non ci dobbiamo far mancare nulla, l’Ente strumentale ha disposto il perfezionamento del rapporto di lavoro, insomma sta richiamando il personale precario già precedentemente stabilizzato (di Roma) a sottoscrivere altro nuovo contratto a tempo indeterminato (a Milano).
Oltre al fatto che lo riteniamo un abominio da un punto di vista strettamente giuridico, con quale ratio si fa questo?
Se si dovesse continuare su questa strada, quanti giorni di lavoro persi e quante altre spese dovranno essere sostenute, naturalmente a carico di questa Amministrazione?
Vogliamo parlare di queste inutili transumanze dei lavoratori e di quello che loro comporta? A fronte di cosa, poi?
Ci chiediamo come mai, soprattutto in questo momento, cerchiamo i modi più impensati per farci del male da soli.