Diritto all’oblio oncologico

Ad inizio agosto la Camera dei Deputati ha approvato un importante testo di legge in materia di parità di trattamento, non discriminazione e garanzia del diritto all’oblio delle persone guarite da patologie oncologiche.

Passata all’esame del Senato, la legge ha raccolto un ampio consenso e l’iter procedurale dovrebbe concludersi in breve tempo. Il nuovo testo di legge, al secondo comma del primo articolo, definisce l’oblio oncologico come il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né essere oggetto di indagini sulla propria pregressa condizione patologica, in casi espressamente stabiliti.

Il Parlamento italiano in tal modo interviene per eliminare discriminazioni in danno di persone guarite da malattie oncologiche, normando la materia come già accade in altri paesi europei.

Per chi ha sofferto di una patologia oncologica, anche se la guarigione è ormai conclamata, stipulare un contratto di mutuo o una polizza assicurativa può diventare un problema o non possibile. Spesso, infatti, nella fase preliminare alla stipula del contratto, banche e assicurazioni raccolgono informazioni sulla storia clinica del cliente, con il rischio di esporre a discriminazione chi è stato malato di cancro, che si vede impossibilitato ad accedere a quanto richiesto o solo a condizioni peggiorative.

Con la nuova legge questa pratica non sarà più consentita e sarà pertanto illegittima la richiesta di informazioni sullo stato di salute del contraente di un contratto bancario, finanziario o assicurativo, con riguardo a patologie oncologiche da cui la persona è guarita, senza recidiva, da più di dieci anni, o da più di cinque se l’evento si era verificato prima del ventunesimo anno di età.

Banche ed assicurazioni dovranno fornire adeguata informazione ai contraenti del nuovo diritto. Il Garante per la Privacy sarò chiamato a vigilare sull’osservanza della legge. Entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge dovrà essere emanato un decreto del Ministero della Salute, per definire l’elenco delle eventuali patologie oncologiche per le quali la guarigione può essere riconosciuta anche prima dei cinque o dieci anni, previsti dalla regola generale.

L’oblio oncologico non riguarda solo i rapporti con banche e assicurazioni ma anche l’affidamento e l’adozione di minori e il mondo del lavoro, dove contribuirà a rimuovere possibili discriminazioni nei concorsi, nella formazione professionale, negli inserimenti, nei servizi, nelle carriere.

Le persone guarite dal cancro si trovano in difficoltà anche in situazioni più semplici, quale l’iscrizione in palestra nel richiedere il certificato di sana e robusta costituzione per praticare uno sport e ancor più per l’attività agonistica.

Il Regolamento europeo sulla protezione dei dati prevede il diritto dell’interessato di richiedere la cancellazione dei dati personali che lo riguardano e il conseguente obbligo di cancellare tali dati, quando ricorrano specifiche condizioni.

L’istituto del diritto all’oblio, cioè di tutelare l’interesse dell’individuo a che non vengano riproposte vicende ormai superate da tempo, è uno infatti dei molteplici aspetti sotto i quali si manifesta il diritto alla riservatezza ed alla protezione dei dati personali.

La Francia è stato il primo paese in Europa a stabilire per legge che le persone, dichiarate guarite da una patologia oncologica, non sono tenute ad informare assicuratori e agenzie di prestito sulla loro precedente malattia.

Ad oggi dopo la Francia, anche il Belgio, Lussemburgo, Olanda, Portogallo e di recente anche la Romania hanno provveduto all’emanazione di normative ad hoc.

Recentemente il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione “Rafforzare l’Europa nella lotta contro il cancro – Verso una strategia globale e coordinata”, che si pone l’obiettivo dell’impegno delle Istituzioni Europee per garantire cure e sostegno ai pazienti, ma anche ridurre disuguaglianze e iniquità in ambito sanitario e gli oneri sociali ed economici della malattia.

Il Parlamento ritiene, in particolare, che gli istituti di credito e finanziari non dovrebbero considerare la storia clinica delle persone colpite da cancro e che la legislazione nazionale debba garantire che i sopravvissuti alla patologia non siano discriminati rispetto agli altri consumatori.

Il Parlamento europeo ha chiesto che entro il 2025, al più tardi, tutti gli Stati membri garantiscano il diritto all’oblio oncologico e che si introducano norme comuni europee per superare la frammentazione delle pratiche nazionali. Il diritto all’oblio dovrà essere incluso nella legislazione europea al fine di prevenire la discriminazione e migliorare l’accesso dei guariti ai servizi finanziari.

di Rosaria Russo