Déjà vu!

Dopo la emanazione del decreto legislativo n. 150/2009 (meglio noto come decreto Brunetta), che introduce novità dirompenti nella disciplina che regola le relazioni sindacali e nella normativa che riguarda il rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti, lo stesso Ministro ha scandito i tempi per la prima applicazione di tale decreto nei prossimi rinnovi contrattuali.

Qualche ritardo sulla tabella di marcia lo abbiamo già registrato sia per il rinnovo dell’ARAN, tuttora retta da un Commissario (di fiducia del Ministro !) che per la definizione dei Comparti (da ridurre a 4 rispetto ai 12 oggi esistenti) e, conseguentemente, per la costituzione dei Comitati di Settore.

Premesso ciò, qualche giorno fa, lo stesso Ministro ha dichiarato di voler imprimere un’accelerazione su tutta la materia, ipotizzando che si possa avviare la trattativa con i Sindacati per il rinnovo dei Contratti collettivi a partire dal prossimo mese di maggio.

Se la proposta del Ministro dovesse ritenersi realisticamente attendibile, attesi i suddetti ritardi, si dovrebbe imprimere un’accelerazione della fase preparatoria delle piattaforme sindacali, da presentare alla controparte per il rinnovo dei CCNL validi per il prossimo triennio (2010-2012), in base all’accordo sui nuovi assetti contrattuali, sottoscritto il 22 gennaio 2009 ed esteso al Pubblico Impiego con l’Intesa sottoscritta il 30 aprile 2009.

Sotto tale aspetto riteniamo opportuno svolgere qualche considerazione per la parte che riguarda la nostra Organizzazione che, ovviamente, ha in avanzato stato di elaborazione, la bozza contenente le proposte riguardanti la Piattaforma contrattuale da sottoporre all’esame e all’approvazione dei propri Organi, prima di presentarla alla controparte pubblica.

Diciamo subito che questo rinnovo contrattuale si presenta difficile per le profonde modifiche che, per legge, si sono imposte ai Lavoratori pubblici sulle regole negoziali, sottraendo alla contrattazione fondamentali aspetti delle relazioni sindacali allo scopo di indebolire, quasi a vanificare, il ruolo delle Organizzazioni sindacali, abusando, interpretando e rinnegando i contenuti dell’Intesa sottoscritta il 30 aprile 2009.

A fronte di ciò rimane tuttora incerta la possibilità di adeguare i trattamenti economici dei Pubblici dipendenti, sulla base del nuovo meccanismo stabilito con la suddetta Intesa (IPCA), sia per il differenziale registrato nel biennio appena trascorso, sia per la previsione del prossimo triennio e per la parte destinata alla contrattazione integrativa, dal momento che – allo stato – le cifre impegnate per i rinnovi sono soltanto quelle inserite nella Finanziaria 2010, che permettono di erogare la sola indennità di vacanza contrattuale.

Noi saremo pronti a fare la nostra parte e ad accettare le sfide che ad ogni piè sospinto ci vengono dalla parte pubblica che, finora, però, ha solo promesso di rinvenire risorse aggiuntive da destinare ai suddetti rinnovi.

Il timore che la storia si ripeta allora è legittimo : è come vedere un film già visto. Un dèjà vu, come dicono i francesi. Vedremo.