Come cambierà il turismo dopo il Coronavirus?

Uno dei settori maggiormente colpiti dall’emergenza Covid è quello del turismo, fiore all’occhiello ed elemento portante della economia italiana.

Come cambierà il turismo in Italia? Lo scenario ottimistico prevede la ripartenza a giugno, quello moderato a fine luglio-agosto, mentre il pessimistico si proietta sul 2021 e negli anni a venire.  Fattori con cui bisognerà fare i conti sono l’incertezza, la paura e la diffidenza.
L’incertezza sui nuovi contagi (a meno che non si trovi il vaccino), farà sì che i turisti ritardino al massimo le prenotazioni. Pertanto, la domanda sarà caratterizzata dal last minute, con il risultato di un’incertezza perenne per gli operatori turistici. La nuova offerta sarà quindi maggiormente flessibile, affinché il cliente avverta la disponibilità del tour operator nel venirgli incontro in caso di ripensamenti e disdette e si senta, quindi, più propenso a prenotare.
Al fine di adeguarsi ai protocolli che saranno introdotti e di rassicurare la clientela, l’offerta turistica dovrà essere rivista attraverso nuovi standard di servizio, che la rendano sicura per clienti e dipendenti, come ad esempio il distanziamento obbligatorio, la sanificazione degli ambienti e l’uso dei dispositivi di protezione personale. Al di là delle restrizioni da parte delle autorità rispetto alle distanze di sicurezza, anche gli stessi turisti vorranno mantenersi lontano uno dall’altro.

In questa prospettiva, le destinazioni turistiche che durante la stagione organizzano, finanziano e propongono una moltitudine di eventi all’aperto, concerti, festival, sagre ed attività come elementi di accoglienza turistica dovranno reinventarsi. Gli eventi aggregativi non saranno più fattori di valore aggiunto alla proposta della destinazione. È probabile che aumenterà la domanda di proposte turistiche più slow che fast, protese verso una vacanza rilassante, rassicurante e personalizzata, che aiuti a superare le paure e lo stress. Probabilmente la domanda turistica sarà più giovane (fascia d’età compresa tra i 16-45 anni) e proveniente dalle zone meno colpite dal Covid-19. Quanto alla provenienza della clientela, da una parte è previsto un calo dei flussi stranieri, dall’altra si prospetta un’estate all’insegna del turismo di prossimità. Da un sondaggio Confturismo-Confcommercio-Swg, emerge che la metà degli intervistati vuole fare una vacanza appena l’emergenza sanitaria finirà e che l’83% degli italiani farà una vacanza in Italia; il 16% teme invece di non avere disponibilità economica sufficiente per viaggiare e il 44% la farebbe se potesse detrarre parte del suo costo. I turisti italiani appaiono, quindi, predisposti a viaggiare all’interno del Bel Paese, previsione che potrebbe avverarsi qualora intervenissero agevolazioni statali, in grado di supportare sia le imprese che gli italiani (come ad esempio misure di detrazione della spesa dei soggiorni in Italia nella dichiarazione 730). Secondo World Capital, qualora tutti i turisti italiani che nel 2019 si sono diretti verso mete estere, rimanessero in Italia nel 2020, il drastico calo delle presenze turistiche straniere in Italia, atteso nel 2020, verrebbe compensato.

Obiettivo dei tour operator potrà, quindi, essere quello di attrarre turisti italiani, attraverso una riorganizzazione dell’offerta e una convincente comunicazione sia interna che esterna. Siamo oramai diretti verso la ripartenza ed i singoli operatori si stanno adoperando per predisporre gli accomodamenti necessari, ma tutti sono consapevoli che il turismo muterà profondamente, e diverrà sempre meno di massa e sempre più esclusivo. Sono quindi state presentate offerte molto interessanti come l’hotel Eremito in Umbria, ricostruito sulla falsariga di un monastero laico con celle singole, cibo dell’orto e accesso solo tramite strada sterrata all’interno di una riserva dell’Unesco. Altra proposta proviene dai San Lorenzo Lodges, che offrono piccoli hotel da prenotare in esclusiva con gruppo di famigliari o amici: alternativa allettante per un vacanza diversa all’insegna della novità e del cambiamento.

Valentina Lombardo Di Monte Iato