Che cos’è che non va nel nostro Paese…?

Grazie a programmi televisivi che fanno delle inchieste, ogni tanto vengono alla ribalta casi che, sebbene sotto gli occhi di tutti noi, ci colpiscono ogni volta per la loro enormità.

Tronconi di ponti autostradali che non si incontrano, edifici per carceri, ospedali, parcheggi, parchi gioco, case per anziani, scuole ed edifici o strutture pubbliche mal realizzate, arredate e abbandonate, inutili, inoltre episodi di malaffare, gestioni disinvolte, truffe organizzate e via dicendo.

Probabilmente è solo la punta di un iceberg quella che si riesce ad intravedere grazie a questi casi di denuncia, ma sarebbe interessante avere una indagine completa su tutto il territorio nazionale (a chi competerebbe farla?), per poter giungere alla quantificazione di quanto è stato predato, sottratto alla collettività, anche solo negli ultimi 15 anni.

Non azzardo cifre, ma certamente non sono bruscolini.

Mentre sono sicuramente bruscolini gli incrementi delle pensioni, dei salari, che da più parti vengono promessi o sono stati dati nel corso degli ultimi 15 anni.

Si avvicina un periodo di stagnazione economica se non di recessione. Paese a crescita zero è stato detto. Che vuol dire? Che si sta preparando un altro pesante conto da pagare a carico dei soliti noti. Lavoratori dipendenti e pensionati.

Eppure a fronte dei conti da pagare, c’è un’ amministrazione della cosa pubblica che fa paura!

Stando alle notizie dei media, ed al comune sentire, c’è un problema smisurato di ladronerie di ogni tipo che affligge l’Italia.

C’è un evidente problema della politica che non sa o non riesce ad opporsi al saccheggio del paese oppure deve dimostrare di non esserne coinvolta.

C’è il problema della politica e del management delle aziende pubbliche, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti!

E non ci si venga a menare il can per l’aia con la solita storia dei dipendenti pubblici che sono troppi, che non si spostano, che sono assenteisti o altre storie del genere. Si vuol indicare la pagliuzza nell’occhio altrui, senza vedere la trave che sta nel proprio.

Se viene costruito un edificio che non serve o in un posto inadatto e vengono spesi milioni di euro, sarà colpa dell’archivista del comune o dell’impiegato del catasto o forse c’è qualcosa d’altro dietro?

Se le aziende pubbliche vanno male la colpa è dei dipendenti? Sono organismi geneticamente modificati, finalizzati al fallimento delle imprese? O ci sono in giro manager improvvisati che saltano da strapagate poltrone ad altre?

Ma per favore… Finiamola con questi finti bersagli e si cominci a fare pulizia sul serio.

Giustizialismo?

Sono giuste le pensioni e gli stipendi da fame? È giusto il precariato?

C’è semplicemente bisogno che il buonsenso riprenda il controllo della situazione! Che la politica sia accorta, che il controllo sia ferreo, che finiscano gli affari d’oro a carico della collettività.

L’Italia deve ripartire e per farlo ha bisogno, guarda caso, di chi invece oggi deve faticare ad arrivare, se ci riesce, a fine mese.