“Cetra…una volta”: al Teatro Ambra Jovinelli in Roma

Dall’11 gennaio è andato in scena al Teatro Ambra Jovinelli, eccezionalmente in versione reloaded, Cetra…una volta, scritto da Toni Fornari e per la regia di Augusto Fornari: un tributo al quartetto Cetra, nel format di concerto spettacolo.  Il Quartetto Cetra fu il quartetto più celebre del palcoscenico e della televisione italiana dagli anni ’40 agli anni ’80. La musica, le canzoni, le parodie memorabili dell’indimenticabile Quartetto Cetra sono stati riproposti da i Favete Linguis, il trio vocale composto da Stefano Fresi, Toni Fornari ed Emanuela Fresi, interpreti eccezionali che costituiscono un concentrato esplosivo di bravura, simpatia, bel canto e trascinano il pubblico nell’epoca splendente dei grandi varietà televisivi.

In questo spettacolo interpretano tutte le canzoni di maggior successo dei Cetra e si esibiscono altresì in esilaranti parodie musicali, sempre ricalcando lo stile raffinato ed elegante del quartetto.

Con” Cetra… una volta si assiste ad uno show in cui si alternano e mescolano divertimento scenico e virtuosismo vocale. Il Trio è stato accompagnato dalla saxofonista e vocalist Cristiana Polegri.

Foto per gentile concessione Benedetta Cappon Ufficio Comunicazione e Marketing Teatro Ambra Jovinelli

Il trio si è costituito nel 1995 e ha partecipato a numerose trasmissioni televisive. Sono stati nel cast fisso delle trasmissioni “Domenica In…”, Rai Uno, condotta da Magalli e Solenghi nel 1998; “Casa, amore e …fantasia” condotta da Ilaria Moscato su TMC.

In Radio nel 1996 hanno fanno parte del cast fisso della trasmissione “Oggi è Domenica” condotta da Paolo Bonolis.

Dalle note di regia è possibile leggere: «“Conosci il Quartetto Cetra?” se lo chiedi ad un ventenne scuoterà la testa mettendo la boccuccia a emoticon dispiaciuto. Ma basta canticchiare “Nella vecchia fattoria…” che lui con gli occhi accesi di chi torna all’infanzia risponderà “ia… ia… ò!”  Questa è tutta la magia dei Cetra, fanno parte della tua vita anche se tu non lo sai. La loro eredità musicale non ha bisogno di essere riconosciuta; c’è e basta.

Entrati nel dna di un popolo, hanno accompagnato generazione dopo generazione a suon di canzoni indimenticabili. Con loro si respira aria di famiglia.

Ed è proprio in famiglia che è nato il nostro amore per loro. Io, mio fratello Toni, Stefano, sua sorella Emanuela, molti anni fa, ascoltavamo le loro canzoni. Poi Stefano, Toni ed Emanuela iniziarono a cantarle, prima, poi a modificarle, a riscriverle, a reinventarle.

Ed eccoci al senso di “Cetra una volta”: non un racconto filologico, non solo la storia di un gruppo che ha fatto la storia, ma un atto d’amore per ciò che ci ha ispirato; canzoni, sketch, parodie musicali, gag e soprattutto leggerezza, divertimento e amore per questo nostro mestiere.

Ho voluto, insieme allo scenografo Alessandro Chiti, creare una scena che abbracciasse gli interpreti, li contenesse e che potesse essere, di volta in volta, radio, studio televisivo, album di ricordi, teatro. Un viaggio tra passato e presente, tra malinconia e risate, sulla scia magica di un quartetto diventato leggenda».

di Eleonora Marino