L’INVARIANZA DEI SERVIZI AI CITTADINI …… nonostante la spending review ?

Il titolo è legato alle riflessioni sugli effetti dell’art. 2 del Decreto Legge 95/2012, meglio noto come “spending review”, deriva da quello ad esso attribuito dal Governo: “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”. È superfluo ricordare che non condividiamo quasi nulla delle iniziative assunte dal Governo in tema di “spending review”, in quanto si reitera il troppo facile assalto alla diligenza su cui viaggiano, impossibilitati a scendere, i lavoratori pubblici e i pensionati, lasciando liberi i soliti noti di continuare la loro bella vita. Riteniamo, tuttavia, che sia nostro compito contribuire ad una corretta lettura delle disposizioni di legge che riguardano i Lavoratori del cd. Parastato e, quindi, evidenziamo che l’art. 2 del citato D.L., per parlare di “Riduzioni delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni”, usa, come suol dirsi, il bastone e la carota……

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TRAVET ? NO, GRAZIE – Dalla parte del servizio pubblico

“Da siringhe a travet, tutti i risparmi” titola l’ANSA in questi giorni nell’inserto sulla spending review. Travet?!? Chi sono i “travet? La curiosità è presto soddisfatta, basta proseguire attivando il link: “Sono 24.000 i dipendenti pubblici in esubero”. Mi incuriosisco, voglio saperne di più. Da oltre 20 anni lavoro per un Ente pubblico, non sapevo di essere una “travet”; sono anche una sindacalista, mi sento coinvolta in prima persona. Scopro allora sul dizionario on line del Corriere della Sera che questo termine significa “impiegato diligente e puntuale, specialmente con valore ironico o spregiativo”. Ironico e dispregiativo? La cosa non mi piace affatto. “Da dove nasce questo termine?” ….

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SPENDING REVIEW: un’altra tappa verso la soppressione della funzione pubblica?

La considerazione sorge spontanea, alla luce degli effetti negativi che scaturiranno sulle amministrazioni pubbliche, in particolare su quelle del c.d. Parastato, dalla lettura dei provvedimenti appena varati del Governo ed ora all’esame delle Camere per l’approvazione finale. Come non parlare di soppressione o, meglio ancora, di volontaria, subdola, strisciante rinuncia all’esercizio di funzioni – di mission – che storicamente, per scelta culturale, potremmo dire civile, nel nostro Paese, sono state gestite dal “pubblico”. Così facendo si indebolisce, o si cancella, il diritto a servizi essenziali richiesti dai cittadini, e dal sistema produttivo, o li si rendono più inaccessibili, per gli alti costi che proprio le parti più deboli della società, quelle da tutelare per prime, quelle da sostenere nei momenti difficili – la disoccupazione, la malattia, la vecchiaia – non possono più sopportare. … .. .

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TUTELARE GLI ENTI DEL PARASTATO La politica dei tagli lineari colpisce chi lavora per non intaccare i privilegi

Il Super Inps con 34.000 dipendenti provvede alla raccolta dei contributi, all’erogazione di pensioni, di sostegno al reddito, sostegno occupazionale, sostegno assistenziale e garanzia reddito a 23 milioni di assicurati e 17 milioni di pensionati. In Francia e in Germania esiste invece uno svariato numero di enti preposti alla sicurezza sociale, con un numero complessivo di dipendenti di gran lunga superiore a quello dell’Inps e con costi ampiamente maggiori. Nonostante vi sia stata la querelle sul numero dei pensionati e le conseguenti tracimazioni dell’attuale Ministro del Lavoro, l’Inps nei prossimi giorni provvederà ad avviare una capillare azione in favore del primo contingente di esodati. L’ampia rete di distribuzione dell’Inps sul territorio, ancora una volta rappresenterà una considerevole agevolazione per i cittadini e per le aziende, unitamente al poderoso sistema informatizzato dell’Ente.

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