Bonus part time 2022 : allettante speculazione in arrivo

Normalmente il rapporto di lavoro può articolarsi su diverse direttrici di svolgimento e nelle sue variegate sfaccettature, nell’ambito della disciplina del rapporto di lavoro subordinato le parti (datore di lavoro e lavoratore) possono prevedere oltre a una durata piena del suo svolgimento,nell’ambito dell’arco contrattuale, in cui il rapporto lavorativo nasce, anche una durata parziale.

Si tratta di una forma di articolazione flessibile rispetto alle 40 ore settimanali previste dalla contrattazione collettiva.

La riduzione dell’orario è di tipo:

  • Verticale, quando il lavoratore si impegna a svolgere le mansioni per cui è assunto solo in alcuni giorni della settimana:
  • Orizzontale, quando l’attività  viene svolta tutti  i giorni,  ma per un orario inferiore a quello previsto dalla contrattazione collettiva di quel determinato comparto.

E’ del tutto evidente che, nei casi in cui il rapporto di lavoro non abbia una durata temporale piena, il lavoratore non riesca a garantire alla propria famiglia il pieno apporto economico per poterla sostenere.

Se a ciò si aggiunge che il più delle volte si tratta di rapporti di lavoro, che nascono per una breve durata temporale (a tempo determinato), la situazione assume aspetti più deleteri sul piano sociale, producendo nei detentori del minor reddito che ne consegue, una situazione di svilimento e di perenne preoccupazione  economica.

Una situazione, questa, che non poteva che far accendere i riflettori sulle criticità ancestrali e sulle ricadute di natura psicologica, correlate alla costante preoccupazione di non poter essere in grado di  far fronte ad ogni necessità vitale, di natura economica.

Tra l’altro in un periodo critic, che vede il bilancio della nostra nazione fortemente danneggiato dai fenomeni di false attribuzioni di forme di sostegno del reddito, ove il Rdc (acronimo di reddito di cittadinanza) si può definire, come quella che ha in modo maggiore, negativamente, inciso sulla riduzione delle entrate dello Stato,non poteva non prevedersi un’azione di contrasto per far ritrovare  la fiducia in un’occupazione, che garantisca il minimo retributivo per poter sopravvivere.

La legge di Bilancio 2022, come espressamente sancito al comma 971 dell’articolo 1, al fine di sostenere  questo istituto ed implementare i livelli occupazionali, ha introdotto il bonus part-time ovvero un  “Fondo per il sostegno dei lavoratori con contratti a part-time ciclico verticale”.

L’agevolazione è prevista in favore di:

  •  lavoratori che abbiano stipulato un contratto di lavoro a  tempo determinato o indeterminato, sia nel settore pubblico che in quello privato.

La quota del bonus, reintegrativa di quella parte delle retribuzione non erogata, sicuramente prevederà delle variabili collegate alle effettive giornate di lavoro svolto, sperando che questa nuova forma di sostegno del reddito non apra gli scenari verso altre forme di elusione retributiva, mascherando rapporti di lavoro a tempo pieno, rappresentando contratti di lavoro articolati su minimi legali storici, arrivando a prevedere anche un solo giorno a settimana se non addirittura un solo giorno di lavoro al mese, essendo questo un requisito possibile per poter opzionare il contratto di lavoro part-time verticale.

Sicuramente si potrebbero presentare  delle forme speculative, frutto di accordi illeciti tra datore di lavoro e lavoratore ed altre forme di  ricatti occupazionali, scenari che si ripercorrono periodicamente e si rincorrono solitamente in concomitanza con la possibilità di accedere a  benefici facilmente raggiungibili, ove il lavoratore, in quanto parte debole dell’accordo, sarebbe indotto ad accettare, allettato dalla previsione di un bonus, che compensa il minore apporto retributivo indicato nel contratto ed il datore di lavoro per contraltare proporsi alla farsa per accaparrarsi la fetta più grossa, lo sfruttamento del lavoratore a costo zero.

Sono fenomeni che si ripetono nel tempo e solo la consapevolezza di doverli soppiantare nel  rispetto delle classi deboli, della collettività tutta e  del ruolo pubblico delle somme stanziate a tutela e beneficio dei più deboli, potrà debellarli, ma la strada per stanare questi comportamenti fraudolenti,  è, purtroppo, ancora troppo lunga da percorrere.

di Angela Gerarda Fasulo