Bonus Irpef, riduzione del cuneo fiscale

L’impellente necessità di provvedere ad una riduzione del cuneo fiscale sta diventando un’emergenza attenzionata principalmente dal Governo Draghi.

Occorre implementare i livelli di sviluppo occupazionale utile ad un reale rafforzamento della crescita.

Il costo del lavoro in Italia è davvero alto se parametrato ad altri paesi europei, ove vi è un più elevato tasso occupazionale, favorito da un minore impatto delle tassazioni vigenti per la tenuta a libro paga del personale occupato.  

Lo stesso Ministro dell’economia Franco Daniele ha osservato che  “l’elevato prelievo sul lavoro dipendente non favorisce il tasso di occupazione che in Italia è pari al 59% contro il 76% della Germania ed il 75% della Gran Bretagna”.

Dal 1 gennaio 2021 il datore di lavoro è tenuto ad erogare  il bonus IRPEF di 100 euro al mese ai lavoratori dipendenti che abbiano un reddito pari o inferiore a 28.000,00; l’importo del bonus decresce gradualmente, secondo un sistema di scaglionamento delle fasce di reddito e comunque fino alla massima soglia reddituale  annua di 40.000,00 euro.

È un trattamento integrativo che non implementa la fascia di reddito.

È abbastanza semplice calcolarlo.

Spettano 100 euro al mese in favore di chi ha un reddito annuo di 28.000,00 euro (in tal caso il datore di lavoro dovrà corrispondere per l’anno 2021 €1.200,00 ovvero 100 euro x 12 mensilità).

Per la fascia di reddito superiore a 28.000 euro e sino a 35.000 euro il bonus si calcola mediante la seguente formula:

480 + 120 x (35.000 – reddito annuo) / 7.000

Di fatto va a decrescere gradualmente per poi ritornare al valore di 80 euro mensili.

Dai 35.000 ai 40.000 lordi, l’importo del bonus  (che viene calcolato secondo la seguente formula : 80 x (40.000  – reddito annuo lordo) / 5.000) va a  decrescere gradualmente sino al suo totale azzeramento alla soglia dei 40.000 euro.

di Angela Gerarda Fasulo