Bonus facciata 2022, ancora detrazione 90%, la novità

Fino al 31 dicembre 2021 le spese sostenute per i lavori di rifacimento della facciata, senza alcun limite di spesa, potranno essere portate in detrazione, nella personale dichiarazione di reddito del contribuente  per i successivi dieci anni.

Entro la stessa data (31 dicembre 2021) potranno continuare ad essere disposti lavori di rifacimento della facciata anche mediante cessione del credito.

La novità!

È previsto che il contribuente,  se cede il  credito entro tale termine potrà beneficiare dello sconto in fattura, anche per lavori che non si riesca  a portare a termine entro il corrente anno.

È infatti consentita la prosecuzione delle opere a condizione che si assolva al dovuto in fattura, a proprio carico (il 10% della spesa)  entro tale termine.

Questa possibilità è estensa ad ampio raggio anche per gli altri bonus.

Va da sé che tale  fattispecie non può essere applicata alle opere effettuate con la pratica del 110% in quanto in questo caso  occorre procedere alla contabilizzazione in base agli stati di avanzamento.

È pertanto, previsto, un  vantaggioso allargamento della validità del bonus per le opere che dovessero prevedersi di terminare entro il 31.12.2022.

Comunque il “decreto  antifrode”  ha introdotto l’obbligo del visto di  conformità  delle opere e di congruità delle spese, adempimento successivo rispetto al pagamento possibile al 31.12.2021, al fine di poter beneficiare dello sgravio del 90% delle spesa resasi necessaria per la realizzazione delle opere.

Le somme corrisposte per tali opere, successivamente al 31.12.2021, potranno essere portate in detrazione solo per il 60% del loro ammontare:

  •  se è il contribuente a corrispondere direttamente le somme all’impresa appaltatrice dei lavori;
  • nei successivi 10 anni;
  • con sconto in fattura con la medesima percentuale di detrazione dalla complessiva spesa sostenuta.

La sorpresa è notevole ma necessaria  se si considera lo spropositato ed a tratti, indebito,  utilizzo del vantaggioso bonus edilizio.

Le ragioni governative  del “decreto  antifrode” che si orientano verso il necessario inserimento di condizioni di verifica, per un ponderato ed equo utilizzo delle risorse dello stato preposte  a tutela del recupero del patrimonio edilizio, sono in stretta sinergia con le ragioni a monte della sussistenza dei reali requisiti di accesso al bonus, onde evitare situazioni di indebito ed illecito utilizzo.

di Angela Gerarda Fasulo