Biennale Internazionale di Arte Sacra delle Religioni dell’Umanità – BIAS 2020 da Venezia alla Sicilia

Un ponte tra il nord ed il sud, un dialogo interreligioso, così si caratterizza nella sua essenza l’esposizione transnazionale, promossa dalla Fondazione Donà dalle Rose, da Wish-World International Sicilian Heritage, dalla Marina di Santelena e dall’artista Rosa Mundi, giunta alla terza edizione.

Il 12 giugno la mostra, che vede la partecipazione di più di 100 artisti provenienti da tutto il mondo, è stata inaugurata a Venezia, nei luoghi simbolici della pestilenza del 1631.

Fino al 12 novembre 2020, l’evento si snoderà tra Veneto, Sicilia, Toscana, Sardegna e Liguria.

L’emergenza Covid-19 ha modificato il programma di questa edizione, che avrebbe interessato come in passato altri paesi dallo Stato di Israele e della Palestina, alla Cina, Kazakistan, Spagna, Francia, Russia, Senegal.

Il tema di quest’anno è “Il gioco: il gioco del tempo, il tempo del gioco.” Gli artisti affrontano la relazione intima tra il sacro ed il profano, nel punto d’intersezione tra il luogo del ludico e lo spazio del tempo. Come spiega la Direttrice Bias 2020, Chiara Modica Donà dalle Rose, gli artisti sono chiamati ad esplorare e dimostrare la possibilità di una vera coesistenza religiosa tra credo e culti. Il concetto guida è: “l’Arte che spacca il pregiudizio”. L’esposizione è divisa per padiglioni religiosi: Abramitico, comprendente le tre religioni monoteiste indagate nelle loro numerose sfaccettature, scientifico, filosofico, esoterico, religioni perdute, buddista, induista, sciamanico, religioni africane, zoroastriano e paragnostico.

La manifestazione conferma il proprio obiettivo di proporre l’arte come strumento per una dialettica tra le religioni e all’interno di ognuna, promuovendo una concezione della spiritualità artistica, utile per superare le barriere linguistiche e geopolitiche.

Intrecci, contaminazioni, riflessioni, incontri che si rendono necessari nella nostra epoca, che alza sempre più barriere tra popoli, gruppi sociali, diversità.

Con questo evento, si conferma l’importanza e la centralità della cultura per una ripartenza del nostro Paese.

di Rosaria Russo