L’assegno unico universale è un valido sussidio dello Stato per famiglie con figli a carico.
È unico in quanto racchiude ed assembla una serie di misure previste da anni a corredo ed implementazione della modalità di utilizzo e di erogazione.
È universale in quanto rappresentativo della collettività degli individui, dei quali nessuno risulta escluso.
Spetta a tutti, disoccupati, non occupati, disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza, lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati, e viene erogato indipendentemente dai limiti di reddito.
Condizione di base per poterne fruire è l’essere residenti e domiciliati in Italia.
Per il corrente anno non necessita presentare una nuova domanda, in quanto viene presa in carico la situazione della famiglia sulla scorta dei dati comunicati nel corso dell’anno 2022 e continua in favore di chi ne abbia fatto già domanda per l’anno 2022.
Il bonus assegno unico non richiede l’ISEE, in quanto viene concesso a tutti.
Ovviamente variano gli importi, ove la famiglia del richiedente abbia un ISEE inferiore a 15.000 euro con la conseguente riflessione, che comunque il reddito del percipiente rimane sempre una componente delimitante.
Ma novità di rilievo si registrano dal 2023 in quanto l’importo dell’assegno unico viene incrementato del 50% :
– per il primo anno di vita del bambino;
– per le famiglie che abbiano più di tre figli e che abbiano un valore di ISEE al di sotto dei 40.000 euro, incremento riconosciuto solo dal terzo figlio in poi e fino a 3 anni.
Questo quanto previsto dalla legge di Bilancio 2023.
Una maggiorazione importante pari al 50% da erogarsi per il primo anno di vita del bambino, un incremento pari a circa 87,50 euro se si considera che la base di partenza dell’assegno unico è di 175 euro al mese.
Seconda novità per l’Assegno Unico Universale 2023 riguardante le famiglie numerose, cioè quelle composte da 3 o più figli, prevede l’attribuzione di un ulteriore 50% in favore delle stesse.
È previsto che venga riconosciuto per i per i primi tre anni dalla nascita del figlio successivo al secondo.
Anche in tal caso la maggiorazione risulta essere di 87,50 euro da attribuire fino ai 3 anni del bambino, in favore di famiglie con ISEE non superiore a 40.000 euro ed a partire dal terzo figlio in poi.
di Angela Gerarda Fasulo