Autonomia sindacale

Ogni tre anni gran parte dei lavoratori pubblici sono chiamati alle urne per le elezioni delle R.S.U. Il ritmo delle elezioni è talmente elevato che quasi non si riescono neanche a mettere in ordine i dati, che bisogna ritornare alle urne.

Ciò nonostante, tutte le organizzazioni sindacali si lanciano con rinnovato entusiasmo nella competizione elettorale, ben sapendo che ognuna mette in gioco la propria rappresentatività non conseguendo l’agognata soglia del 5% per ottenerne la patente.

Certo, questo sistema di accertamento della rappresentatività andrebbe modificato, innanzitutto collegandolo più efficacemente alle tornate contrattuali, ma soprattutto prevedendo, nel contempo, l’elezione delle rappresentanze sindacali unitarie a livello locale e conferendo ai lavoratori anche la possibilità di intervenire direttamente anche sulla composizione e valenza delle delegazioni di parte sindacale a livello nazionale, con due distinte, nel tempo e nelle modalità, tornate elettorali.

Tutti votano a livello territoriale per un organo, ma poi le strutture sindacali, utilizzando legittimamente il grado di rappresentatività conferita loro dalle elezioni locali, si “attrezzano” per gestire la contrattazione nazionale secondo le loro opportune necessità.

Forse si potrebbe intervenire per dare maggiore linearità alle procedure, ma al momento si deve andare avanti con le vigenti disposizioni.

Quindi, ferve la campagna elettorale ed ognuno cerca, giustamente, di spendere al meglio le proprie energie. C’è anche chi chiama in soccorso il politico di alto rango e, dopo aver ricevuto l’invocata assistenza, paradossalmente, tenta di spacciarsi per sindacato autonomo.

C’è una evidente differenza tra noi, autonomi da sempre, e chi tenta di ricostruirsi una integrità “autonoma” senza averla nel suo dna. Quest’ultima tipologia è solo un altro anello della catena partiti-sindacati che, pur nelle sue differenziazioni di “colore”, è sempre coinvolto in quel magico “appeal”, che evidentemente ha capacità di collante tra i soggetti che si articolano nella catena.

Tutte le nostre strutture si sono impegnate nella presentazione delle liste nei posti di lavoro ed ora, come di consueto, si prosegue con il lavoro impostato.

La nostra peculiarità di essere il Sindacato Autonomo, da sempre, ci impone grandi impegni e sacrifici per esercitare al meglio la nostra funzione, senza essere vincolati da lacci e laccioli che, inevitabilmente ed in modo più o meno palese, si attivano con la connessione ai Partiti.

Questo particolare status è riconosciuto da quei lavoratori che riconoscono il valore della reale autonomia del sindacato. Da ciò nasce la forza della nostra organizzazione, che prende le mosse dalle libere scelte dei lavoratori di dar vita al nostro Sindacato Autonomo, circa sessanta anni or sono, e che ci dispensa dal dover, ad ogni piè sospinto, cercare di dimostrare, così come sono costretti a fare altri con iniziative o proclami, la presunta autonomia.

La nostra Autonomia è un valore difficile da conservare, molto scomodo da praticare, ma impossibile da copiare!

Buon lavoro a tutti e cordiali saluti